Caso Thyssen: Rischio di prescrizione dei reati a distanza di poco più di un mese dalla pronuncia della Cassazione

Pubblichiamo un contributo tecnico dell’Avv. Antonella Ciancio sulla recente pronuncia della Corte Costituzionale n. 143 del 28 maggio 2014 che potrebbe porre nuovamente in discussione la vicenda Thyssen, nonostante questa si sia recentemente conclusa con sentenza della Cassazione del 24 aprile 2014.

Rischio di prescrizione dei reati a distanza di poco più di un mese dalla pronuncia della Cassazione. A cura di Antonella Ciancio.

“Sembrava finalmente conclusa, dopo oltre sette anni, la tragica vicenda della Thyssen, l’ormai famosa acciaieria di Torino ove morirono carbonizzati nel dicembre 2007 sette operai travolti dall’incendio divampato nella fabbrica.
Il doloroso processo durato oltre sei anni, dopo aver attraversato i primi due gradi di giudizio, è arrivato, non senza contestazioni, al verdetto finale ed insindacabile della Cassazione il 24 aprile 2014.
Le Sezioni Unite hanno confermato la sentenza d’appello in merito alla responsabilità degli imputati per omicidio colposo, escludendo, quindi, l’ipotesi di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale; tuttavia ne hanno annullato la parte relativa alla pena inflitta rinviando ad altra sezione della Corte d’assise d’Appello di Torino per la sua rideterminazione.
L’impatto di una simile decisione ha prevedibilmente generato una forte reazione di contestazione da parte dei familiari delle vittime, i quali, mal accettando il rinvio della sentenza per la rideterminazione (in riduzione) del trattamento sanzionatorio, hanno denunciato una giustizia “inesistente”.
Pertanto, in attesa di una nuova decisione sull’entità della pena, l’unica certezza che si staglia nel quadro drammatico di tale annosa e complessa vicenda giudiziaria della Thyssen è…”

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