Cassazione Penale: comportamento abnorme del lavoratore e interruzione del nesso

Cassazione Penale, Sez. 4, 18 maggio 2018, n. 22034 – Forte esplosione durante il taglio con un flessibile del coperchio di un fusto metallico chiuso contenente gasolio: abnormità del comportamento del lavoratore e interruzione del nesso.

La Corte territoriale, con motivazione priva di aporie logiche, rileva che nel caso di specie, deve essere riconosciuta l’abnormità del comportamento del lavoratore, essendosi l’evento verificato perché un dipendente dell’imputato, del tutto inopinatamente, ha ceduto gratuitamente un fusto di gasolio di proprietà del suo datore di lavoro, ormai vuoto il cui uso normale era quello di un qualunque recipiente di combustibile, utilizzato per contenerlo e trasportarlo, al dipendente di un’altra impresa attiva nello stesso cantiere, che lo ha richiesto per farne un uso personale e privato, in nulla attinente al lavoro che si svolgeva in loco. E quest’ultimo ha compiuto sul fusto una manovra del tutto imprevedibile, perché estranea alla destinazione e alle modalità di utilizzo della cosa, ovvero il taglio della lamiera con un flessibile munito di disco abrasivo, con l’assistenza del lavoratore poi infortunato.
Logico, oltreché corretto in punto di diritto, è stato l’aver ritenuto che si tratti di comportamenti che, per anormalità, atipicità ed eccezionalità, sono tali da interrompere il nesso eziologico tra l’evento lesivo e la condotta inosservante addebitata all’imputato, essendo irrilevante che il fatto si sia verificato sul luogo in cui i predetti prestavano attività lavorativa, poiché deve escludersi ogni relazione tra i comportamenti in questione e il lavoro cui gli stessi erano addetti.
Né, evidentemente, può ritenersi, come afferma il ricorrente, che la cessione del fusto ad un estraneo possa rientrare tra le modalità normali di smaltimento dello stesso, rischio che doveva essere governato dal datore di lavoro.

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