Cassazione Penale: il CSE non risponde per mancata predisposizione di cautele in un’opera non prevista nel contratto di appalto

Cassazione Penale, Sez. Fer., 07 novembre 2019, n. 45317 – Caduta dall’alto. Il CSE non può rispondere per la mancata predisposizione di cautele in un’opera non prevista nel contratto di appalto.

La Corte territoriale, senza approfondire la questione relativa all’inquadramento del rischio, sostanzialmente addebita al C.S.E. di non avere previsto che la Lisar s.p.a, una volta smontati i pannelli laterali, avrebbe dovuto o voluto continuare a lavorare, e che di conseguenza le lavorazioni Lisar sarebbero rimaste esposte agli agenti esterni ed alla polvere, se non si fosse provveduto a creare una barriera fisica. Da questa mancata previsione e dalla mancata predisposizione nel P.S.C. di opportuni accorgimenti al riguardo, sarebbe derivato il rischio di soluzioni improvvisate, come quella escogitata dal dirigente (di fatto) della Lisar, ing. G.L., che aveva comportato la necessità di salire degli operai sulla copertura, per stendere i teli laterali, a protezione delle produzioni.
Ora, la Corte non si fa carico di distinguere fra l’ipotesi in cui una simile attività, consistente nella copertura laterale del capannone, coincida con segmento delle previsioni del contratto di appalto (fra Lisar s.p.a. e Sarroch Granulati s.r.l.) -così rientrando fra le attività rispetto alle quali si sarebbe dovuta verificare la necessità di predisporre, con il P.S.C., prescrizioni relative alle possibili interferenze- e quella in cui la sua esecuzione derivi da una estemporanea decisione del datore di lavoro (e per lui del suo dirigente). Né si avvede che, in questo secondo caso, in assenza di una previsione contrattuale, non potrebbe ascriversi al C.S.E (e prima a C.S.P.) di non avere predisposto cautele per un’opera non prevista, non potendo certamente egli provvedere per opere che le parti contrattuali non hanno inteso realizzare.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo