CdM: schema decreto direttiva 2010/75 relativa alle emissioni industriali

Approvato dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri (in via preliminare) ha approvato uno schema di decreto a recepimento della direttiva 2010/75 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento), con il fine di aumentare il livello di protezione ambientale e di semplificare la legislazione vigente in materia di emissioni, alleggerendola di oneri e procedure.

ATTO
Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento).

Emissioni industriali
L’Unione europea (UE) definisce gli obblighi che le attività industriali con un elevato potenziale di inquinamento sono tenute a rispettare
.
L’UE stabilisce una procedura di autorizzazione e fissa i requisiti soprattutto per quanto concerne gli scarichi.

L’obiettivo è evitare o ridurre al minimo le emissioni inquinanti nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo, nonché i rifiuti provenienti da impianti industriali e agricoli al fine di raggiungere un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute.

SINTESILa presente direttiva integra la direttiva 2008/1/CE (detta «direttiva IPPC») e sei altre direttive in una sola direttiva sulle emissioni industriali.

Settori d’attività
La presente direttiva riguarda le attività industriali ad elevato potenziale inquinante, definite nell’allegato I della direttiva (attività energetiche, produzione e trasformazione dei metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica, gestione dei rifiuti, allevamento di animali, ecc.).

La direttiva contiene disposizioni particolari per vari seguenti impianti:

La presente direttiva non si applica alle attività di ricerca, alle attività di sviluppo o alla sperimentazione di nuovi prodotti e processi.

Requisiti ambientali

Vai allo schema di decreto, disponibile nell’area riservata agli abbonati (vedi link)

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