CENSIS, gli italiani e la salute attraverso 50 edizioni del “Rapporto sulla situazione sociale del Paese”

Malattie infettive debellate, longevità della popolazione, maggiore attenzione per esami di screening e controlli preventivi ma resta il problema della sostenibilità della spesa pubblica e delle differenze territoriali. Mentre con il web l’informazione sanitaria rischia di diventare più confusa e si registra una pericolosa discontinuità nelle vaccinazioni.

Nella riflessione sullo sviluppo della società italiana dell’ultimo cinquantennio realizzata dal Censis con le 50 edizioni del “Rapporto sulla situazione sociale del Paese” è inscritta anche l’evoluzione del rapporto degli italiani con la salute e la prevenzione. La ricerca “Gli italiani e la salute”, realizzata con il contributo di Farmindustria, ne ripercorre le tappe principali:
– Anni ’60
– Anni ’70
– Anni ’80
– Anni ’90
– nni 2000
– Anni 2009-2016.

Per quanto riguarda gli anni 2009-2016 si registra che: La popolazione di 65 anni e oltre continua ad aumentare e raggiunge il 22% nel 2015. Nel rapporto con l’informazione sanitaria, l’accesso facile e immediato al web contribuisce ad aumentare l’incertezza. Nel 2014 il 54,5% della popolazione ritiene che troppe informazioni sulla salute creano confusione. Tra gli italiani è sempre più diffusa la percezione che nella propria regione si vada riducendo la qualità dell’assistenza sanitaria: il 49,2% giudica inadeguati i servizi sanitari (al Sud si arriva al 72,2%). Aumenta l’attenzione femminile per gli esami di screening e i controlli preventivi: nel 2013 il 67,4% delle donne di 40 anni e oltre si è sottoposto alla mammografia e il 73,4% di quelle con 25 anni e oltre al pap-test. Rimangono comunque accentuate le differenze territoriali: al Sud si scende, rispettivamente, al 52,1% e al 58,4%. Si scoprono nuovi farmaci che rivoluzionano le cure, come nel caso dell’epatite C. Altri sono in arrivo, come gli anticorpi monoclonali per combattere tumori e malattie neurodegenerative. L’Italia è al primo posto per farmaci per terapie avanzate: 3 dei 6 approvati in Europa sono stati sviluppati nel nostro Paese. Ma una grande discontinuità riguarda la prevenzione. Nel 2014 la soglia minima di copertura al 95%, in grado di assicurare l’immunità di gregge, non è stata raggiunta per la maggior parte delle vaccinazioni dell’età pediatrica.

Fonte: CENSIS

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