Con questo significativo sottotitolo, la Confesercenti ha presentato, il 14 aprile scorso, il Dossier 2005.lo spreco continua dal quale emerge che in Italia si moltiplicano i casi in cui il denaro pubblico viene sperperato in opere bluff. Oltre 43 miliardi lanno per fiumi di consulenze, autostrade e porti fantasma, e persino corsi per detective e veline o per imparare larte del tatuaggio.
2005: lo spreco continua è il terzo Dossier della Confesercenti sulla spesa pubblica. Per lassociazione degli esercenti, siamo di fronte ad un pozzo senza fine: negli ultimi anni sono stati bruciati 40 miliardi ogni anno da una burocrazia pesante e farraginosa, 300 casi eclatanti di sprechi accertati, 3,6 miliardi andati in fumo solo per 30 dei cento casi emersi. La mappa degli sprechi italiani è varia e la Confesercenti ha deciso di coglierne il fior fiore selezionando una lista di cento casi, tra i quali:
-linvaso fantasma del Pappadai. Nel progetto linvaso vicino Taranto prevedeva la realizzazione di una condotta parallela a quella esistente costata 150 milioni che non ha mai visto una goccia dacqua;
-6 milioni a Palazzo Chigi per finanziare uno spot per sondare i cittadini sulloperato della Presidenza del Consiglio;
-la Messina Palermo per la quale a tre anni dal varo della legge obiettivo il via ai lavori resta un miraggio e i costi lievitano per errori di progettazione, inchieste della magistratura, varianti e varianti delle varianti. Inaugurata a fine 2004 ed un costo di 773 milioni funziona solo a metà in direzione di Messina, perché la corsia opposta deve essere ancora ultimata;
-finanziamento alla provincia autonoma di Trento per un corso di piercing e tatuaggi alpini;
-tasse sulla benzina che continueremo a pagare anche per la guerra di Abissinia (1935),
Ma vi è anche la lista degli sprechi di natura burocratica (per lo Stato 680 milioni in consulenze esterne solo nel 2003) o quelli dovuti alla fantasia dei comuni: Treviso ha speso 500 mila euro per costruire un tempio per la cremazione mentre Enna ha sforato del 305% la spesa destinata alle celebrazioni della settimana santa.La regione Veneto ha introdotto il ticket sulle ricette farmaceutiche, ma rimborsa per intero farmaci contro limpotenza come il Viagra.
Secondo Marco Venturi, presidente della Confesercenti, si tratta di una punta di un iceberg la cui parte visibile è rappresentata da acquedotti costati centinaia di milioni di euro e mai lambiti da una goccia dacqua, dighe completate e vuote perché prive di condutture, enti proliferati in modo esponenziale senza alcun motivo di utilità, autostrade che per lunghi tratti rimangono trappole che sequestrano per intere giornate ignari automobilisti, nonostante decenni di lavori e cifre impressionanti investite. Insomma una situazione grave, a volte grottesca e persino comica, ma che provoca sempre grande indignazione ed insieme malessere e preoccupazione.
-linvaso fantasma del Pappadai. Nel progetto linvaso vicino Taranto prevedeva la realizzazione di una condotta parallela a quella esistente costata 150 milioni che non ha mai visto una goccia dacqua;
-6 milioni a Palazzo Chigi per finanziare uno spot per sondare i cittadini sulloperato della Presidenza del Consiglio;
-la Messina Palermo per la quale a tre anni dal varo della legge obiettivo il via ai lavori resta un miraggio e i costi lievitano per errori di progettazione, inchieste della magistratura, varianti e varianti delle varianti. Inaugurata a fine 2004 ed un costo di 773 milioni funziona solo a metà in direzione di Messina, perché la corsia opposta deve essere ancora ultimata;
-finanziamento alla provincia autonoma di Trento per un corso di piercing e tatuaggi alpini;
-tasse sulla benzina che continueremo a pagare anche per la guerra di Abissinia (1935),
Ma vi è anche la lista degli sprechi di natura burocratica (per lo Stato 680 milioni in consulenze esterne solo nel 2003) o quelli dovuti alla fantasia dei comuni: Treviso ha speso 500 mila euro per costruire un tempio per la cremazione mentre Enna ha sforato del 305% la spesa destinata alle celebrazioni della settimana santa.La regione Veneto ha introdotto il ticket sulle ricette farmaceutiche, ma rimborsa per intero farmaci contro limpotenza come il Viagra.
Secondo Marco Venturi, presidente della Confesercenti, si tratta di una punta di un iceberg la cui parte visibile è rappresentata da acquedotti costati centinaia di milioni di euro e mai lambiti da una goccia dacqua, dighe completate e vuote perché prive di condutture, enti proliferati in modo esponenziale senza alcun motivo di utilità, autostrade che per lunghi tratti rimangono trappole che sequestrano per intere giornate ignari automobilisti, nonostante decenni di lavori e cifre impressionanti investite. Insomma una situazione grave, a volte grottesca e persino comica, ma che provoca sempre grande indignazione ed insieme malessere e preoccupazione.
Fonte: Confesercenti
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