CGIL, CISL e UIL inviano al Presidente del Consiglio le prime valutazioni e proposte sul PNRR

I Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno inviato una nota sul PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  al Presidente del Consiglio, Mario Draghi con le prime valutazioni e proposte dei Sindacati.

Cgil, Cisl, Uil valutano l’importanza strategica del Piano di Ripresa e Resilienza quale strumento fondamentale per la ripresa del Paese, per aumentare l’occupazione in particolare giovanile e femminile e per ridurre i divari territoriali (Nord-Sud, aree urbane e aree interne e centro periferie). Infatti attraverso gli investimenti e le riforme inciderà profondamente sui processi economici e sociali e, anche sulla scorta delle indicazioni europee, si misurerà con le trasformazioni della digitalizzazione e della riconversione green.

Per queste ragioni Cgil, Cisl, Uil considerano inadeguato il confronto finora avuto con il Governo in ordine alla definizione delle priorità strategiche, degli obiettivi e delle risorse del Piano stesso.

In primo luogo si segnala che nel PNRR è stato predisposto uno schema di governance inter-istituzionale, a più livelli. In questo modello il ruolo delle Organizzazioni Sindacali non è esplicitato adeguatamente, né sono definiti e garantiti livelli di negoziazione, di confronto preventivo e di monitoraggio né sugli investimenti né sulle riforme.

Cgil, Cisl e Uil chiedono che le sei missioni, le sedici componenti e le tre azioni trasversali, diventino oggetto costante di confronto preventivo e di monitoraggio della “Governance partecipata” con il coinvolgimento sostanziale e non formale del Sindacato Confederale. Coinvolgimento che, con riferimento all’efficacia delle tappe in successione del cronoprogramma, al rispetto degli obiettivi generali e intermedi attesi con riferimento all’impatto economico, occupazionale e sociale, deve avvenire ad ogni livello attraverso approfondimenti strutturati e programmati sulle singole questioni, ben oltre la mera informativa. Ciò sia per una puntuale comprensione degli aspetti di dettaglio, che al fine di valutarne la concretezza e l’impatto economico e occupazionale.

Fonte: CGIL

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