CNEL-Le seconde generazioni e il problema dell’identità culturale.

“Le seconde generazioni e il problema dell’identità culturale: conflitto culturale o generazionale”
È il tema affrontato nella ricerca curata dalla Fondazione Silvano Andolfi e finanziata da Organismo Nazionale di Coordinamento per le politiche di Integrazione Sociale degli Stranieri e presentata, il 4 aprile 2011, dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).

La definizione sociologica evidenzia che per Seconda Generazione si intendono coloro che sono nati in Italica da genitori stranieri, ma anche coloro che sono arrivati in Italia con la propria famiglia in un’età che varia d zero anni alla preadolescenza.
L’espressione Second generazione trova maggior chiarezza nel riferimento alla famiglia (immigrata), più che aòl si ngolo individuo. Seconda generazione è un termine, in definitiva, riferito ad un collettivo sospeso tra realtà molto diverse e sovente conflittuali: quella del migrante be quella del nativo, quella della famiglia e del contesto sociale, quella della cultura di origine e quella della cultura acquisita, tra mondo degli adulti e mondo giovanile.
L’ambiguità di tale espressione (di Seconda Generazione si inizia a parlare nel mondo anglosassone all’inizio del Novecento) è ancor più accentuata in Italia, laddove il focus è ancora posto sul concetto di integrazione, piuttosto che su quello di cittadinanza.
Sono in molti a dubitare oggi – si scrive nel Rapporto – che la presenza in Italia di “nuovi cittadini” possa essere considerata come una variabile priva di incidenza sulla struttura stessa del Paese e che, al contrario, essa non debba contribuire, a fianco di altri processi, ad un ripensamento delle stesse forme di identità nazionale, per renderle adeguate alle realtà sociali emergenti e alle nuove priorità di sviluppo.
Si legge nell’Introduzione alla ricerca che:
“Nell’ultimo ventennio, abbiamo assistito a notevoli cambiamenti del fenomeno migratorio nel nostro Paese
L’immigrazione, durante questi anni, si è venuta pian piano configurando sempre più come un fenomeno di tipo strutturale ch emergenziale, nonostante la cronaca ci proponga incessantemente un’immagine legata ai respingimenti e alle politiche di intervento per arginare i flussi di entrata di nuovi immigrati in Italia.
Diverse indagini statistiche evidenziano che un numero sempre maggiore di immigrati desidera stabilirsi definitivamente in Italia e i bambini e i ragazzi immigrati di seconda generazione rappresentano una realtà emergente: sono nti in Italia, o ci hanno vissuto gran parte della propria vita, ma vengono percepiti come stranieri nel nostro tessuto sociale. L’Integrazione pensata per i loro genitori, forse, non è necessariamente la più adeguata per loro e può essere utile ripensare ad un inserimento di questi giovani che non si limiti a ricalcare gli itinerari noti e precedentemente battuti.
La presente ricerca nasce dal desiderio di studiare il fenomeno Seconda generazione indagando sul sentimento di questi adolescenti in relazione alla costruzione della propria identità nella dimensione personale, familiare e sociale. L’interesse della ricerca è, in particolare, rivolto a verificare se la Seconda Generazione debba affrontare il processo di svincolo e di costruzione di una identità autonoma secondo caratteristiche analoghe a quelle dei coetanei nati da genitori italiani, oppure se debba incontrare difficoltà diverse, generate dalla contemporanea appartenenza due culture. L’adolescenza, come ben sappiamo, è la fascia di età in cui sono protagoniste profonde trasformazioni, da quella fisica a quella relazionale e sociale; per poter diventare adulti, è necessario che gli esiti di tali processi possano venire integrati in un unicum che caratterizza la propria identità.
Per verificare le ipotesi avanzate nel Rapporto, è stato somministrato un questionario a 414 adolescenti di Seconda Generazione ed un altro, del tutto identico, ma privo di quelle domande specifiche per gli stranieri, ad un gruppo di controllo formato da 337 ragazzi italiani, indagando a tutto campo sulla loro vita familiare, scolastica o lavorativa, sul loro rapporto con i coetanei, sui desideri per il proprio futuro, nonché sul senso di autoefficacia percepito, attraverso la partecipazione sociale, per poter pro muovere un cambiamento della realtà in cui vivono.

(LG-FF)

Fonte: CNEL

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