Con questa sentenza la Cassazione ha confermato la precedente pronuncia della Corte d’Appello che aveva condannato M.B. alla pena di otto anni di reclusione, oltre al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, per i reati di omicidio colposo plurimo in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, incendio colposo e omessa collocazione di cautele contro gli infortuni sul lavoro, commessi in continuazione tra loro.
In particolare l’imputato, che era “titolare di fatto” di un laboratorio artigianale svolgente attività di materassificio, a causa della violazione delle norme di prevenzione infortuni, aveva provocato all’interno dei locali aziendali un incendio con pericolo di crollo dell’intero fabbricato nonché la morte per asfissia da inalazione di acido cianidrico e monossido di carbonio di due lavoratrici che erano alle sue dipendenze…
La sentenza in commento fa tristemente tornare alla mente anche la pronuncia di tre anni precedente (Cassazione Penale, Sez. IV, 6 giugno 2011 n. 22334) in cui, a seguito di un incendio scoppiato in un hotel, erano stati condannati l’amministratrice e legale rappresentante della società per azioni proprietaria dell’albergo, l’amministratore di fatto di tale società (rispetto a cui la Cassazione aveva disposto l’annullamento con rinvio della pronuncia d’appello) e la direttrice dell’albergo e capo della squadra di emergenza aziendale per aver provocato la morte di tre persone…
Leggi il Commento alla sentenza a cura di Anna Guardavilla nell’area riservata agli Abbonati di livello 3 e 4…