Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente sulle acque di balneazione in Europa: in Italia le acque eccellenti sono l’89%

Oggi il problema principale in Europa sono i picchi di inquinamento di breve durata occasionati da piogge violente e inondazioni

Nella relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione, l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) valuta 22.000 zone di balneazione nell’Unione europea, in Svizzera e, per la prima volta, in Albania. Oltre alla relazione, l’EEA ha pubblicato una mappa interattiva con l’indicazione della qualità per ciascun sito di balneazione nel 2013.

Janez Potočnik, Commissario Europeo per l’Ambiente, ha dichiarato: “Che la qualità delle acque di balneazione europee continui ad essere elevata è una buona notizia, ma non possiamo permetterci di riposare sugli allori con una risorsa preziosa come l’acqua. Dobbiamo continuare a garantire che le acque di balneazione così come l’acqua potabile e quindi anche i nostri ecosistemi acquatici siano totalmente protetti.”

Secondo Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA, “Le acque di balneazione in Europa sono migliorate negli ultimi vent’anni: non si versano più ingenti quantità di acque reflue direttamente nei corpi idrici. Oggi il problema principale sono i picchi di inquinamento di breve durata occasionati da piogge violente e inondazioni, che possono provocare tracimazioni dei sistemi fognari e conseguente riversamento di batteri fecali provenienti dai terreni agricoli nei fiumi e mari.”

Le autorità locali procedono a controlli prelevando campioni nelle spiagge in primavera e durante la stagione balneare. Le acque di balneazione sono valutate «eccellenti», «buone», «sufficienti» o «scarse» in base alle percentuali di due tipi di batteri la cui presenza è indice di inquinamento da acque di scolo o da liquami di allevamento; tali batteri, se ingeriti, possono provocare disturbi (vomito e diarrea).

La valutazione delle acque di balneazione non tiene conto dei rifiuti, dell’inquinamento e di altri aspetti che danneggiano l’ambiente naturale. Sebbene la maggior parte delle zone di balneazione sia sufficientemente pulita ai fini della tutela della salute umana, numerosi ecosistemi nei corpi idrici europei si trovano in una situazione allarmante. Ciò è particolarmente evidente nei mari europei: da una recente valutazione è risultato che gli ecosistemi marini europei sono messi in pericolo da cambiamenti climatici, inquinamento, pesca eccessiva e acidificazione. Molti di questi rischi sono destinati ad aumentare.

Se è vero che oltre il 95% delle zone di balneazione soddisfa i requisiti minimi, solo l’83% ha però raggiunto il più rigoroso livello di «qualità eccellente». Solo il 2% è risultato scarso.

La percentuale di siti che soddisfa i requisiti minimi nel 2013 è circa la stessa del 2012. Tuttavia, la percentuale dell'”eccellenza” è aumentata dal 79% nel 2012 all’83% nel 2013.

Nelle spiagge costiere la qualità dell’acqua è risultata leggermente migliore, con una percentuale dell’85% di siti classificati eccellenti. Tutte le spiagge costiere in Slovenia ed a Cipro sono state classificate eccellenti.

La qualità delle acque di balneazione interne sembra essere leggermente inferiore alla media. Il Lussemburgo è il solo paese a ottenere l’eccellenza in tutte le acque di balneazione, seguito a ruota dalla Danimarca (94%). La Germania ha raggiunto il livello eccellente nel 92% dei quasi 2.000 siti di balneazione interna.

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