Commissione europea, dieci raccomandazioni per proteggere il patrimonio culturale dai cambiamenti climatici

Un gruppo di esperti ha studiato l’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale e ha raccolto esempi di buone pratiche per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale europeo elaborando una relazione che formula una serie di raccomandazioni chiave per i responsabili politici. Il lavoro è stato svolto nel quadro del piano di lavoro per la cultura 2019-2022 del Consiglio europeo.

In concomitanza con le Giornate europee del patrimonio 2022, che quest’anno vertono sul tema della sostenibilità, la Commissione europea ha pubblicato la relazione “Strengthening cultural heritage resilience for climate change. Where the European Green Deal meets cultural heritage” sul rafforzamento della resilienza del patrimonio culturale per proteggerlo dagli effetti dei cambiamenti climatici. Le informazioni raccolte da un gruppo di esperti sono allarmanti: tutte le forme di patrimonio culturale sono minacciate direttamente e indirettamente dai cambiamenti climatici, che assumono la forma di eventi quali forti precipitazioni, lunghe ondate di calore, siccità, forti venti e innalzamento del livello del mare, che si prevede aumenteranno in futuro. Nella relazione “Strengthening cultural heritage resilience for climate change. Executive summary of the report of the EU Open Method of Coordination (OMC) expert group of Member States” poi il gruppo di esperti ha presentato una serie di dieci raccomandazioni volte a contribuire a rafforzare la resilienza del patrimonio culturale ai cambiamenti climatici.

Il miglioramento della resilienza del patrimonio culturale ai cambiamenti climatici comporterà una transizione strategica verso investimenti in nuove forme di salvaguardia e restauro. Nelle relazioni gli esperti sottolineano che poiché a livello nazionale la responsabilità delle politiche in materia di patrimonio culturale e cambiamenti climatici ricade su ministeri diversi, per essere realmente efficienti molti attori devono continuamente e costantemente allineare le rispettive strategie. Ciò è complicato dal fatto che non esistono metodologie coerenti per ottenere informazioni affidabili, dati quantitativi o conoscenze approfondite in merito al degrado e alla perdita del patrimonio culturale.

Il gruppo di esperti raccomanda di adottare azioni per integrare pienamente le questioni relative alla cultura e al patrimonio culturale nella definizione delle politiche in materia di sostenibilità ambientale e di clima a tutti i livelli (locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale). Una mappa europea di valutazione del rischio che i cambiamenti climatici rappresentano per il patrimonio culturale, aggiornata regolarmente, fornirebbe informazioni preziose sul patrimonio a rischio. Occorre inoltre svolgere maggiori ricerche per individuare e comprendere meglio le minacce più gravi e i loro potenziali effetti, nonché quali costi comporta rendere il patrimonio culturale resiliente ai cambiamenti climatici.

Le relazioni sottolineano inoltre che il patrimonio culturale può essere una fonte inestimabile di conoscenza e di ispirazione per i responsabili politici, i gestori del patrimonio e la società nel suo complesso. Gli esperti hanno raccolto 83 esempi di buone pratiche provenienti da 26 paesi, che illustrano sia l’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale sia il potenziale delle soluzioni fornite dal patrimonio culturale nell’ambito dei cambiamenti climatici. Prendendo come esempio il patrimonio architettonico, la relazione precisa che esso funge da repertorio delle conoscenze e delle tecniche artigianali tradizionali, spesso nate a seguito della scarsità di energia e risorse. Una percentuale molto alta del patrimonio architettonico utilizza materiali da costruzione rispettosi del clima, tradizionalmente di provenienza e fabbricazione locale, che non danno luogo a costi di trasporto ed emissioni di CO2 elevati.

Il gruppo di esperti ha lavorato in linea con il Green Deal europeo, presentato nel dicembre 2019 dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che rappresenta la risposta dell’Europa alle grandi sfide poste alle nostre società dai cambiamenti climatici e ha l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.

Fonte: Commissione europea

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