Condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura.

Nel S.O. n. 225 della Gazzetta Ufficiale n. 225 del 25 settembre 2008 è pubblicato il Decreto Legislativo 4 agosto 2008, n. 148 riguardante “Attuazione della direttiva 2006/88/CE relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti
Nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie”.

Il decreto legislativo 148/2008 stabilisce norme di polizia sanitaria che disciplinano l’immissione sul mercato, l’importazione e il transito degli animali d’acquicoltura e dei relativi prodotti.

Ogni impresa di acquicoltura deve essere autorizzata dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. L’autorizzazione può interessare eventualmente diverse imprese che allevano molluschi in una stessa zone destinata a molluschicoltura. Tuttavia, ad ogni centro di spedizione, centro di spedizione o bacino di depurazione naturale e ogni altra impresa analoga situata all’interno di una zona destinata a molluschicoltura è rilasciata un’autorizzazione individuale.

I servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali, competenti per territorio registrano nella banca nazionale delle anagrafi zootecniche del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali esistente presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise tutte le imprese di acquicoltura esistenti sul territorio di competenze comprensive dei dati concernenti la georeferenziazione.

I controlli ufficiali delle imprese di acquicoltura e degli stabilimenti di trasformazione autorizzati sono eseguiti dal servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio.

Le verifiche consistono in un numero minimo di ispezioni, visite e audit periodici, nonché eventualmente di campionamenti per ciascuna impresa di acquicoltura, tenendo conto del rischio di contrarre e diffondere le malattie che le imprese di acquicoltura e gli stabilimenti di trasformazione autorizzati comportano.

Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali designa quale laboratorio di referenza il Centro nazionale di referenza per l’ittiologia, con sede in Legnano (Padova) presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

Il laboratorio nazionale di referenza collabora con gli Istituti zooprofilattici sperimentali situati sul territorio nazionale.

(LG-FF)

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