Contribuire allo sviluppo sostenibile. Il ruolo del commercio equo e solidale.

La Commissione delle Comunità Europee con la Comunicazione COM(2009)215 definitivo del 5-5-2009 al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo esamina il ruolo del commercio equo e solidale e dei programmi non governativi ikn ambito commerciale per contribuire allo sviluppo sostenibile.

Si legge nella introduzione alla Comunicazione che:
“La presente Comunicazione esamina la situazione attuale del commercio equo e solidale e di altri programmi non governativi (vale a dire privati) in ambito commerciale a garanzia della sostenibilità. La Commissione riconosce da tempo che i consumatori possono contribuire con le lolro decisioni d’acquisto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La presente comunicazione risponde al crescente interesse testimoniato sia a livello politico, sia dagli acquisti i n aumento da parte dei consumatori UE.

A livello politico il Parlamento europeo ha adottato nel 2006 una relazione sul commercio equo e solidale e lo sviluppo. Tale relazione evidenzia la necessità di u n’azione di sensibilizzazione fra i consumatori e il rischio di abusi da parte di imprese che entrino nel mercato del commercio equo e solidale senza rispettarne i criteri di certificazione.Essa riconosce inoltre che il commercio equo e solidale è essenzialmente un fenomeno volontario del settore privato e che una regolamentazione troppo onerosa potrebbe produrre effetti negativi piuttosto che positivi.

Il parere esplorativo espresso nel 2005 dal Comitato economico e sociale europeo (CESE) prende in considerazione i “programmi di garanzia per i consumatori”. Le principali conclusioni evidenziate riguardano la necessità di una valutazione autorevole della qualità dei programmi di garanzia per i consumatori e di stabilire le definizioni essenziali. Nel giugno 2006 il Consiglio europeo ha adottato la strategia di sviluppo sostenibile rinnovata e ha incoraggiato gli Stati membri a promuovere i prodotti sostenibili, inclusi quelli del commercio equo e solidale.

Ogni anno i consumatori dell’UE acquistano prodotti equosolidali certificati per circa 1,5 milioni di euro, vale a dire un livello settanta volte superiore a quello registrato nel 1999, anno in cui la Commissione ha adottato una comunicazione in materia. Tali numeri evidenziano la necessità per i consumatori, per le autorità pubbliche e per le altre parti interessate, incluse le organizzazioni di produttori nei paesi in via di sviluppo di misurare il reale impatto del commercio equo e solidale.

Nella presente comunicazione il termine “commercio equo” è utilizzato conformemente agli standard fissati dagli organismi internazionali di normazione e di valutazione della conformità che fanno parte dell’ISEAL (Alleanza Internazionale per l’accreditamento e l’etichettatura sociale e ambientale), così come applicati dalle organizzazioni del commercio equo e solidale. Il termine “altri programmi privati a garanzia della sostenibilità” è usato per indicare altri programmi di certificazione miranti a informare il consumatore del carattere sostenibile della produzione del prodotto. (Una breve rassegna dei termini e delle organizzazioni figura nell’allegato I alla presente Comunicazione).
La presente Comunicazione fornisce un aggiornamento sugli sviluppi che hanno avuto luogo successivamente alla comunicazione della Commissione sul commercio equo e solidale del 1999 e suggerisce considerazioni preliminari sul ruolo delle autorità pubbliche delle parti interessate in relazione al commercio equo e solidale e ad altri programmi privati a garanzia della sostenibilità.

Le questioni da trattare sono rilevanti per diversi settori delle politiche comunitarie, ad esempio la tutela dei consumatori, lo sviluppo economico e sociale, il commercio, la responsabilità sociale delle imprese, l’ambiente e il mercato interno dell’UE.

La presente comunicazione può essere seguita, all’occorrenza, da iniziative più mirate in uno o più settori.
La presente comunicazione non riguarda i programmi di sostenibilità e di certificazione definiti dalle autorità pubbliche (quali il marchio UE di qualità ecologica).

(LG-FF)

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