Convenzione del Consiglio d’ Europa sulla tratta degli esseri umani.

Dal 1° febbraio è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’ Europa contro la tratta degli esseri umani (aperta alla firma degli Stati membri del Consiglio d’ Europa, degli Stati che hanno partecipato alla sua elaborazione e della Comunità europea, il 16 maggio 2005 a Vienna.

La Convenzione rappresenta una tappa fondamentale in merito agli impegni adottati dall’ Europa insieme al commercio di armi e di droga.

Ogni anno, secondo le cifre rese note dallo stesso Consiglio d’ Europa, oltre 600.000 persone sono vendute in Europa e diventano vittime di criminali internazionali. Di queste, oltre l’80% è costituito da ragazze e donne, quasi sempre (per il 70%) forzate ad una schiavitù a sfondo sessuale; altre vittime sono vendute per scopi diversi (lavori forzati, adozioni illegali e trapianto di organi).

L’ obiettivo della Convenzione è di prevenire e contrastare la tratta degli esseri umani in tutte le sue forme, a livello nazionale e internazionale, sia essa legata o no alla criminalità organizzata.

Un principio fondamentale delineato con precisione dalla nuova Convenzione è che la protezione e la promozione dei diritti delle vittime deve essere assicurata senza alcuna discriminazione di sesso, razza, colore, lingua, religione, opinioni politiche, origine nazionale o sociale, o appartenenza ad una minoranza nazionale.
Quasi contemporaneamente si è aperto a Vienna, il 13 febbraio 2008, per iniziativa delle Nazioni Unite, il primo forum sulla lotta alla tratta degli esseri umani, che si è chiuso il 15 febbraio

Hanno partecipato ai lavori, inaugurati da Antonio Maria Costa, capo dell’ ONU a Vienna e dell’ Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, circa 1.200 persone: rappresentanti dei governi e del mondo economico, della polizia, ONG, esperti e organizzazioni di tutela delle vittime.

Gli esperti hanno concordato sul fatto che tale problematica va accostata a una lunga serie di attività illegali, come migrazione clandestina, lavoro forzato, pedofilia, conflitti civili, sfruttamento minorile e della prostituzione.

I partecipanti al Forum hanno valutato le misure da mettere in atto per prevenire le illegalità e per consegnare i responsabili alla giustizia, utilizzando le tecnologie più innovative che consentano l’ individuazione dei percorsi utilizzati da chi commette questo tipo di crimine e bloccando ogni transazione sospetta eseguita via Internet.

(LG-FF)

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