LItalia che ha anche sottoscritto il protocollo opzionale di tale Convenzione si è impegnata ad accelerare il più possibile il processo di ratifica con i necessari interventi legislativi al fine di darne concreta applicazione.
Il 30 marzo 2007 a New York, nella sede delle Nazioni Unite, infatti, il Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha firmato, per lItalia, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata dallAssemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006.
La Convenzione, che riguarda oltre 650 milioni di persone che in tutto il mondo sono costrette a convivere con le difficoltà legate alla loro condizione e alle disc ruminazioni più diverse, riafferma i diritti inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione.
I Principi generali della Convenzione riguardano:
– il rispetto per la dignità intrinseca, lautonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e lindipendenza delle persone;
– la non discriminazione;
– la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società;
– il rispetto per la differenza e laccettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dellumanità stessa;
– la parità di opportunità;
– laccessibilità;
– la parità tra uomini e donne;
– il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.
A questo sforzo collettivo lItalia ha fornito un importante contributo, offrendo la propria esperienza consolidata negli ultimi decenni nel campo della promozione e tutela di questi diritti.
LItalia è annoverata tra i paesi più avanzati nel campo dellaffermazione dei diritti delle persone con disabilità. Il nostro ordinamento, infatti, già con la legge 5 febbraio 1992, n. 104 ha inteso garantire il pieno rispetto della dignità e i diritti di libertà ed autonomia della persona con disabilità, attuando nel contempo il principio del maistreaming in tutte le politiche ed i provvedimenti che possano riguardare la condizione di disabilità. Tuttavia le dinamiche sociali, culturali, scientifiche ed economiche impongono che un sistema normativo, per quanto complesso e avanzato, metta in atto, con tempestività, processi di aggiornamento e revisione degli strumenti di cui dispone, per accrescere, a tutti i livelli, linclusione sociale e la diretta partecipazione delle persone con disabilità.
(LG-FF)