La legge di conversione n. 199/2008, approvata dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica e promulgata dal Presidente della Repubblica, ha ampliato a tutti i Comuni capoluogo di provincia e i Comuni ad essi confinanti (con oltre 10mila abitanti) e ad alta tensione abitativa, lapplicazione del provvedimento. Si tratta di una estensione geografica significativa rispetto alloriginario decreto-legge, che limitava la proroga alle sole 14 aree urbane e ai Comuni ad alta tensione abitativa ad essi confinanti.
Tuttavia, la novità più importante non riguarda gli inquilini in affitto ma i mutuatari insolventi, siano essi nuclei familiari o imprese e società in fallimento.
Il nuovo testo del comma 1-quater del dl consente agli istituti autonomi case popolare, comunque denominati o trasformati (Ater e Iacp), di acquistare gli alloggi dei mutuatari insolventi usufruendo delle agevolazioni fiscali previste per lacquisto della prima casa, al fine di favorire la riduzione del disagio abitativo e la passività delle banche.
Lobiettivo è sostituire la rata di mutuo con un più sostenibile cnone di affitto; il canone (70% del canone concordato) ripaga lo Iacp per lestinzione del mutuo, da rinegoziare. Alla scadenza del contratto di locazione linquilino potrà riscattare la casa secondo modalità stabilite da leggi regionali. La norma trova applicazione per gli immobili residenziali con le caratteristiche degli alloggi di edilizia pubblica, sono escluse le categorie catastali A/1 e A/2.
La misura prospetta una via duscita anche agli istituti di credito, evitando i rischi economici (e il prezzo sociale) dei pignoramenti e aste giudiziarie.
Negativo il parere espresso dalle associazioni degli inquilini maggiormente rappresentative a livello nazionale (SICET, SUNIA) che hanno definito questa misura assurda e inapplicabile, un vera e propria promessa irrealizzabile che beffa le famiglie in difficoltà. Le osservazioni muovono dalla situazione di dissesto finanziario in cui versano gli enti e dalla loro impossibilità di concorrere con i Comuni e le Regioni nella elaborazione e gestione dei programmi di edilizia sociale per laffitto.
Le associazioni chiedono al Governo una vera riforma degli affitti muovendo dal blocco delle rivalutazioni annuali dei canoni di locazione (Istat).
Il SICET sollecita il Governo ad istituire con urgenza un tavolo di concertazione nazionale sul tema dellabitare e in affitto in modo da giungere alla scadenza del 30 giugno 2009 con un programma immediatamente operativo per uscire dallemergenza.
(LG-FF)