COP23, proseguono il lavori della Conferenza sul clima

Nel corso della prima settimana della conferenza sul clima a Bonn, i paesi in via di sviluppo hanno chiesto ai paesi industrializzati di rispettare i loro impegni sul clima. La fase “politica” della Cop23 si svolge a partire dal 15 novembre 2017.

I paesi in via di sviluppo hanno chiesto ai paesi industrializzati di rispettare i loro impegni sul clima, nel corso della prima settimana della conferenza sul clima a Bonn. I negoziati della Cop23 delle Nazioni Unite continuano fino a mercoledì 15 novembre a livello di delegazioni dei 197 Stati firmatari, che poi cederanno il passo ai responsabili politici – ministri, capi di stato e, per parte Usa, di un diplomatico. Due anni dopo l’adozione dell’accordo di Parigi, i paesi firmatari cominciano adesso a definire le regole per la sua applicazione: un iter tecnico che dovrebbe concludersi con la Cop24 nel 2018. Ma fin d’ora, al termine di un anno contrassegnato da diverse catastrofi meteorologiche, i paesi in via di sviluppo sono arrivati a Bonn con un duro messaggio per i paesi ricchi, accusati di rompere le loro promesse.

La fase “politica” della Cop23 si svolge a partire dal 15 novembre alla presenza della cancelliera tedesca Angela Merkel, del presidente francese Emmanuel Macron, e di numerosi capi di stato africani. Gli Stati Uniti, in questa fase rappresentati da un gruppo “discreto ma attivo” di negoziatori, invieranno un diplomatico, Tom Shannon.

“La conferenza di Bonn sul clima arriva in un momento cruciale: nelle ultime settimana una serie di rapporti hanno fatto suonare campanelli d’allarme”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, parlando ai giornalisti al Palazzo di Vetro. “Queste relazioni inviano due messaggi chiari – ha continuato – bisogna accelerare l’azione sul clima e avere più ambizione”. Guterres ha spiegato che a Bonn farà pressione per ottenere progressi in cinque ambiziose aree d’azione. In primo luogo le emissioni, su cui “serve un taglio del 25% entro il 2020”. Quindi la resilienza, poiché dobbiamo “fare di più per aiutare i paesi a rispondere agli shock climatici, soprattutto i più vulnerabili”. Bisogna poi “ottenere i 100 miliardi di dollari annui concordati per i paesi in via di sviluppo – ha detto il segretario generale Onu – è cruciale per stimolare l’azione e creare fiducia”. Guterres ha poi affermato che bisogna fare di più sulle partnership, e infine ha sottolineato il ruolo della leadership. “Nel settembre 2019 organizzero’ un vertice sul clima e chiedo ai leader mondiali di mostrare il coraggio nel combattere gli interessi forti, saggezza nell’investire in opportunità per il futuro”, ha concluso, sottolineando che da ex politico, “non ha dubbi che questo è il percorso verso il progresso oggi, e un’eredità significativa per il futuro”.

Noi che governiamo città e regioni sentiamo profondamente il problema” dei cambiamenti climatici, e “vogliamo essere in prima linea” nel portare avanti politiche ambientali. Così all’Ansa il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, mentre è a Bonn proprio per partecipare alla Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici (Cop 23) in qualità di presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni europee (Cemr). Il problema dell’inquinamento atmosferico che causa il surriscaldamento globale “riguarda tutti”, afferma Bonaccini, “e noi come Cemr, che rappresenta 130mila enti locali di 41 paesi europei, vogliamo dare il nostro contributo in termini di proposte e di idee, perché crediamo che questa debba essere una delle principali preoccupazioni nell’agenda della politica e dei governi”.

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