Parte la campagna “I pesticidi dentro di noi” per sconfiggere la chimica nel piatto

La campagna “I pesticidi dentro di noi” di Cambia la terra è un progetto di informazione e sensibilizzazione voluto da Federbio, Isde – Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF. Un mini-reality che, dal 15 al 30 novembre 2017, mostra su web e social il grado di contaminazione della famiglia D. rispetto ad alcuni tra i pesticidi ed erbicidi più utilizzati in agricoltura.

Parte il 15 novembre 2017 la campagna “I pesticidi dentro di noi”, con un video che mostra il grado di contaminazione della famiglia D. (romana, con abitudini alimentari nella media) rispetto ad alcuni tra i pesticidi ed erbicidi più utilizzati in agricoltura: glifosato, clorpirifos e piretroidi.

La campagna fa parte di Cambia la terra, progetto di informazione contro i pesticidi voluto da Federbio con Isde – Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu e WWF e coordinato da un comitato dei garanti di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti delle associazioni citate, singole personalità del mondo della ricerca.

Scopo dell’esperimento sociale è dimostrare quanto l’assunzione di pesticidi possa essere influenzata dalla dieta. Così una famiglia di 4 persone (i genitori, Marta e Giorgio assieme ai loro bambini, Stella di 9 anni e Giacomo di 7) ha accettato di fare il test sulla presenza o meno di pesticidi nelle urine e – dopo 15 giorni di dieta 100% bio, quindi totalmente priva di chimica di sintesi – ripetere le analisi per verificare la differenza tra prima e dopo. Tutta la campagna #ipesticididentrodinoi è online ed è possibile seguire giorno dopo giorno, attraverso video e post della famiglia, l’evolversi della dieta.

Il 30 novembre prossimo saranno presentati i risultati finali, e si risponderà alla domanda: è possibile, con solo 15 giorni a zero pesticidi ridurre o eliminare la quantità di sostanze chimiche che assorbiamo quotidianamente attraverso gli alimenti?

Le indagini, effettuate su un campione individuale di urine, sono state eseguite dal laboratorio di analisi Medizinisches Labor di Brema certificato ISO, che ha già eseguito per le Coop Danimarca lo stesso tipo di analisi. La Famiglia D., già attenta alle proprie scelte alimentari, è comunque contaminata (in differenti percentuali a seconda del componente) da sostanze chimiche.

Dalle analisi del laboratorio tedesco risulta che il livello di glifosato – l’erbicida più diffuso e utilizzato al mondo, probabile cancerogeno per l’uomo secondo l’Istituto internazionale di ricerca sul cancro – nelle urine dei figli, Stella e Giacomo, è maggiore della media. Per Giorgio è particolarmente alto, più del doppio della media (116% in più).

Per quanto riguarda il clorpirifos – insetticida con effetti su sistema nervoso centrale, sistema circolatorio e respiratorio – la situazione è particolarmente preoccupante per Marta e il figlio Giacomo che presentano concentrazioni superiori a quelle trovate nel 95% della popolazione di riferimento, ma anche Giorgio e la figlia Stella hanno valori sensibilmente più alti della media.

I piretroidi – pesticidi ad ampio spettro per cui sono dimostrati disturbi dell’apprendimento, danni al sistema nervoso, al fegato, al cuore, all’apparato digerente e sul sangue – sono stati distinti in due dei più frequenti metaboliti (molecole in cui si scinde un composto chimico): Cl2CA e m-PBA. Tutti e quattro i componenti della famiglia D. sono risultati positivi ai piretroidi per la presenza, in particolare, di m-PBA. Nel caso di Marta c’è un valore molto elevato per questo metabolita, tanto alto da essere superiore a quello che si riscontra solo nel 5% della popolazione di riferimento. Nei figli sono presenti quantità sensibilmente superiori alla media non solo per m-PBA, ma anche per Cl2CA.

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