La 15esima Conferenza dei partecipanti alla Convenzione ONU sul cambiamento climatico ha lobiettivo dichiarato di dare un seguito al Protocollo di Kyoto, il primo trattato giuridicamente vincolante sul clima in scadenza a fine 2012.
Lobiettivo largamente condiviso del summit è limitare la crescita della temperatura del mondo a due gradi centigradi, attraverso un drastica riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Ma la ripartizione degli sforzi d compiere è tuttaltro che decisa.
Possiamo cambiare e dobbiamo cambiare. In ballo, qui a Copenhagen, ci sono le speranze dellumanità. Con queste parole il premier danese Lars Loekke Rasmussen ha dato il via alla 15esima conferenza dellONU sui cambiamenti climatici. Due settimane di tempo in cui i 192 Paesi presenti dovranno trovare unintesa. Barack Obama ha annunciato la sua presenza nella sessione finale, il Papa ha chiesto con forza di procedere verso un maggiore rispetto della natura e lo sviluppo solidale..
Secondo i pronostici del segretario generale dellONU, Ban Ki-moon, si concluderà un accordo firmato da tutti gli Stati
Come riferiscono la agenzie di stampa, il Bella Center, sede del vertice, è preso dassalto dai delegati: ne erano previsti 15 mila ma ne sono arrivati più del doppio, 34mila. Tanto che il summit rischia paradossalmente di diventare ecologicamente insostenibile.
La Danimarca presiede i lavori e dovrà fare da regia ai negoziati, che non si annunciano facili. Sono dolorosamente cosciente del fatto che voi avete diverse prospettive sul quadro generale sul contenuto dellaccordo, ha detto Rasmussen ai presenti, appellandosi alla necessità di raggiungere un accordo giusto, equo, accettabile per tutti, ma allo stesso tempo efficace ed operativo.
Possibili aperture arrivano da India, Cina e Brasile, in testa al gruppo dei Paesi ribelli, che avrebbero raggiunto un accordo comune per lavorare a un testo a Copenhagen, con disponibilità anche del Sudafrica. Il tempo è scaduto, è arrivato il momento di unirci ha detto il capo negoziatore dellONU,segretario generale della Convenzione sui cambiamenti climatici, Yvo de Boer, alla cerimonia dapertura, sottolineando che il successo del summit dipenderà dalle azioni significative che verranno intraprese da subito.
I Paesi in via di sviluppo attendono disperatamente un intervento immediato e tangibile contro le emissioni di gas a effetto serra. De Boer ha aperto il suo discorso leggendo la testimonianza di un bambino asiatico di sei anni, Nyi Lay, che ha subito gli effetti di un devastante ciclone che ha causato la morte dei suoi genitori e di suo fratello. I ministri avranno due giorni di tempo per raggiungere un accordo vincolante prima che giungano a Copenhagen i Capi di Stato e di governo. Riuscire in questa impresa significherà poter dimostrare a milioni di bambini del mondo che il loro destino sarà diverso da quello di Nyi Lay, ha sottolineato De Boer. Questa conferenza avrà successo solo se decideremo di avviare azioni immediate e concrete. Il tempo per le dichiarazioni è finito. Ora bisogna agire, ha aggiunto.
(LG-FF)