Dal 2000 ridotti di un terzo i bambini sfruttati sul lavoro. Ma la strada è ancora lunga

Gli ultimi dati nel Rapporto dell’Organizzazione internazionale

Dal 2000 ridotti di un terzo i bambini sfruttati sul lavoro.

Ma la strada è ancora lunga

Gli ultimi dati nel Rapporto dell’Organizzazione internazionale.

I minori interessati sono passati da 246 a 168 milioni, 85 dei quali restano impiegati in mansioni pericolose.
Malgrado i progressi, gli esperti valutano difficile raggiungere l’obiettivo di eliminare entro il 2016 le forme peggiori di questo fenomeno vergognoso.

A diffondere i dati è l’ultimo rapporto dell’Ilo, a pochi giorni dalla III Global conference on child labour di Brasilia
(dall’8 al 10 ottobre prossimi).

Difficile debellare il fenomeno entro il 2016.
L’Organizzazione frena, tuttavia, i facili entusiasmi: è vero, le stime sono senza dubbio positive, ma la progressione rimane comunque lenta o, per lo meno, non sufficiente a raggiungere l’obiettivo fissato – e condiviso dalla comunità internazionale – di eliminare le peggiori forme di questo fenomeno vergognoso entro il 2016. “La direzione è giusta – ha commentato il direttore generale dell’Ilo, Guy Ryder – ma ci stiamo muovendo troppo piano. Se vogliamo veramente porre fine a questo flagello nel prossimo futuro dobbiamo raddoppiare gli sforzi a tutti i livelli. Abbiamo 168 milioni di buone ragioni per farlo”.

La più alta incidenza è nell’Africa sub-Sahariana.
Dal Rapporto Ilo emerge, così, che il maggior numero in termini assoluti di bambini lavoratori si trova nell’area Asia-Pacifico (quasi 78 milioni), benché l’Africa sub-Sahariana continui a essere la regione con la più alta incidenza di minori lavoratori in rapporto alla percentuale della popolazione, oltre il 21%. L’incidenza di lavoro minorile, ancora, è più elevata nei paesi poveri, ma quelli a medio reddito hanno il maggior numero di bambini lavoratori.

L’agricoltura il settore con più minori sfruttati.

Per quanto riguarda la differenza di genere, è da segnalare la diminuzione del 40% del lavoro minorile tra le bambine dal 2000, a fronte di una contrazione del 25% di quello dei bambini.

Infine, l’agricoltura rimane il settore in cui si trovano più minori lavoratori (98 milioni, il 59% del totale), seppure il fenomeno sia ugualmente rilevante nel settore dei servizi (54 milioni) e nell’industria (12 milioni), perlopiù nell’ambito dell’economia informale.

Fonte: INAIL

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