Dati INAIL sugli infortuni nelle scuole pubbliche

L’ultimo numero di Dati Inail, periodico statistico dell’INAIL sull’andamento degli infortuni sul lavoro, è dedicato al rischio tra i banchi di scuola.

Le denunce di infortunio pervenute all’Inail nel 2013 dalle scuole pubbliche sono state oltre 88mila, il 44% delle quali relative ad alunne, cui vanno sommate le circa quattromila che hanno riguardato gli allievi delle scuole private, dove la quota femminile si è fermata a poco più di un terzo (35%). È quanto si legge nell’ultimo numero di Dati Inail, periodico statistico dell’Istituto sull’andamento degli infortuni sul lavoro che in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico ha dedicato un approfondimento al rischio tra i banchi.

Stando ai dati del Ministero dell’Istruzione (Miur), gli studenti che hanno frequentato le scuole pubbliche primarie, secondarie e dell’infanzia nel 2013 erano circa otto milioni, distribuiti in 41.483 sedi scolastiche e 367mila classi, ai quali si aggiunge oltre un milione di alunni iscritti alle circa 14mila scuole paritarie attive sul territorio nazionale. Gli studenti con disabilità erano più di 207mila e quelli con cittadinanza non italiana 736mila. Il percorso formativo di questi ultimi, in particolare, risulta essere condizionato da fattori negativi come la difficoltà delle famiglie e sostenere le spese per l’istruzione e la dispersione scolastica, che tra gli alunni stranieri già nella scuola secondaria di primo grado è pari allo 0,49% (contro lo 0,17% degli italiani) e nella scuola di secondo grado sale al 2,4% (1,2% tra gli italiani).

Dati Inail ricorda anche che dal punto di vista assicurativo gli studenti di scuole pubbliche e private di ogni tipo sono tutelati contro gli infortuni avvenuti nel corso di esperienze tecnico-scientifiche o esercitazioni pratiche o di lavoro oppure durante i viaggi d’istruzione. In termini percentuali, le 88.512 denunce di infortunio nelle scuole pubbliche dello scorso anno corrispondono a un aumento dell’1,7% rispetto alle 87.020 del 2009. Il picco nell’ultimo quinquennio è stato raggiunto nel 2010 con 94.619 denunce, scese a 91.524 nel 2011 e a 87.964 nel 2012.

Analizzando gli stessi dati dal punto di vista geografico, però, emergono differenze significative. Rispetto al 2009, infatti, le denunce di infortunio tra i banchi sono in calo al Sud (-10,5%), nelle Isole (-7,5%) e, in misura più contenuta, nel Centro Italia (-1,6%), mentre sono in crescita nelle regioni del Nord-ovest (+6,9%) e, soprattutto, in quelle del Nord-est (+11,9%). Nord-ovest e Nord-est sono anche le aree in cui si concentra il maggior numero di denunce in termini assoluti, nel 2013 pari rispettivamente a 28.587 e 21.808.

Il periodico statistico dell’Istituto sottolinea anche che sebbene “l’efficacia dell’insegnamento e l’apprendimento siano strettamente connessi all’adeguatezza e al benessere delle strutture scolastiche, i dati disponibili sulle condizioni di igiene e sicurezza in tali ambienti sono piuttosto scarsi”. Con il progetto “Sicurezza e benessere nelle scuole”, Inail e Miur hanno analizzato “i fattori di rischio e discomfort presenti in aule, segreterie, laboratori, palestre e servizi di 10 istituti scolastici di Roma. La qualità microbiologica dell’aria degli ambienti scolastici è risultata nel complesso buona e la contaminazione, prevalentemente di origine antropica, riguarda per lo più le aule”.

Dagli indici di benessere emergono, però, diverse situazioni critiche, sia per quanto riguarda la qualità acustica degli ambienti, che “è tale da causare spesso affaticamento vocale agli insegnanti e incide sull’ascolto”, sia per quanto riguarda gli standard progettuali di sedie e banchi, che “appaiono ormai inadeguati alle attuali dimensioni antropometriche degli studenti, aumentate nel corso degli ultimi decenni, come confermato dai dati di altezza rilevati nel corso dell’indagine”.

Fonte: INAIL

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