Sul sito web del Ministero dellambiente e tutela del territorio è stato reso disponibile per la consultazione pubblica lo Schema di decisione di assegnazione delle quote di CO2 per il periodo 2005-2007 preparato ai sensi dellarticolo 11, paragrafo 1 della direttiva 2003/87/CE. Sono interessate 1.100 aziende alle quali sono state assegnate quote pari a 222 milioni di tonnellate allanno di anidride carbonica.
Dopo circa due anni di attesa, il Governo ha varato finalmente il Piano sui limiti di anidride carbonica che ogni anno da qui al 2007 potranno emettere le ciminiere dei 1.100 stabilimenti a maggiore consumo di energia. Lo Schema di decisione di assegnazione delle quote di CO2 per il periodo 2005-2007 preparato ai sensi dellarticolo 11, paragrafo 1 della direttiva 2003/87/CE, è diffuso per la consultazione pubblica sul sito web del Ministero dellambiente e della tutela del territorio (www.minambiente.it) al solo scopo precisa il Ministero di individuare eventuali incongruenze nelle informazioni anagrafiche riportate negli elenchi settoriali e di verificare la coerenza tra lassegnazione per impianto e la metodologia descritta nel presente schema di decisione.
Le aziende coinvolte sono 1.100 fra centrali elettriche, acciaierie, cementifici,industria delle ceramiche ,raffinerie, laterizi, vetrerie, ecc.
Le quote assegnate complessivamente sono pari a 222,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica lanno (221,79 nel 2005, 224,87 nel 2006 e 219,81 nel 2007). Al settore termoelettrico vanno 131,1 milioni di tonnellate lanno: agli altri settori energivori 91,1 milioni. Le quote di CO2 assegnate a ciascuna attività comprendono anche la riserva da destinare agli impianti che entreranno in esercizio nel periodo 2005-2007.
Lo schema di decisione, dopo le eventuali osservazioni degli operatori che dovranno pervenire al ministero entro il 2 dicembre 2005 allindirizzo info-ET@minambiente.it, sarà inviato alla Conferenza unificata Stato Regioni e alle commissioni parlamentari competenti. Infine, o probabilmente in contemporanea allesame parlamentare, alla Commissione europea per il via libera che il Governo conta di avere entro la fine dellanno.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro dellambiente, per favorire il rispetto della direttiva verrà promossa linnovazione tecnologica e di processo , saranno inoltre ,messi a disposizione crediti di emissione acquisiti attraverso lattivazione dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto.
Ricordiamo che il Piano italiano era già pronto ai primi del 2005, ma prevedendo tetti più alti, con limature alle emissioni, fu respinto da Bruxelles , indicando un taglio aggiuntivo di circa 22 milioni di tonnellate di anidride carbonica di cui circa 16 milioni attribuiti alle centrali elettriche. Si tratta di un 9% rispetto alla proposta italiana, ma comunque un + 10% rispetto al taglio del 6,5% negoziato dallItalia a Kyoto.
Le aziende coinvolte sono 1.100 fra centrali elettriche, acciaierie, cementifici,industria delle ceramiche ,raffinerie, laterizi, vetrerie, ecc.
Le quote assegnate complessivamente sono pari a 222,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica lanno (221,79 nel 2005, 224,87 nel 2006 e 219,81 nel 2007). Al settore termoelettrico vanno 131,1 milioni di tonnellate lanno: agli altri settori energivori 91,1 milioni. Le quote di CO2 assegnate a ciascuna attività comprendono anche la riserva da destinare agli impianti che entreranno in esercizio nel periodo 2005-2007.
Lo schema di decisione, dopo le eventuali osservazioni degli operatori che dovranno pervenire al ministero entro il 2 dicembre 2005 allindirizzo info-ET@minambiente.it, sarà inviato alla Conferenza unificata Stato Regioni e alle commissioni parlamentari competenti. Infine, o probabilmente in contemporanea allesame parlamentare, alla Commissione europea per il via libera che il Governo conta di avere entro la fine dellanno.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro dellambiente, per favorire il rispetto della direttiva verrà promossa linnovazione tecnologica e di processo , saranno inoltre ,messi a disposizione crediti di emissione acquisiti attraverso lattivazione dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto.
Ricordiamo che il Piano italiano era già pronto ai primi del 2005, ma prevedendo tetti più alti, con limature alle emissioni, fu respinto da Bruxelles , indicando un taglio aggiuntivo di circa 22 milioni di tonnellate di anidride carbonica di cui circa 16 milioni attribuiti alle centrali elettriche. Si tratta di un 9% rispetto alla proposta italiana, ma comunque un + 10% rispetto al taglio del 6,5% negoziato dallItalia a Kyoto.
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