DoRS pubblica “Vittime” raccolta di storie d’infortunio

DoRS (Centro di Documentazione per la Promozione della salute della Regione Piemonte) pubblica una raccolta di racconti scritta dal Gruppo di lavoro “Storie di infortunio” composto da operatori dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro del Piemonte e della Lombardia.

“Vittime” è una raccolta di racconti che si inserisce nell’insieme dei prodotti realizzati per la ricorrenza dei 20 anni di DoRS, il Centro di Documentazione per la Promozione della salute della Regione Piemonte.
Questa raccolta di racconti, scritti dagli operatori dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro del Piemonte e della Lombardia, nasce dallo sforzo di restituire umanità e sentimento ai protagonisti delle inchieste e alle vittime degli infortuni, vittime entrambi di un sistema di sicurezza che non funziona come dovrebbe.
Ogni racconto narra una storia individuale ma, riletto nell’ambito di una comunità, diventa parte di un sapere collettivo come patrimonio da condividere per evitare il ripetersi di tanti eventi infausti.

PREFAZIONE

Questa raccolta di racconti nasce con l’idea di valorizzare l’impegno di quanti si sono sforzati di restituire umanità e sentimento ai protagonisti delle inchieste e alle vittime di infortunio, vittime entrambi di un sistema di sicurezza che non funziona come dovrebbe. Ci sono le evidenze scientifiche, ci sono gli interessi delle aziende e gli strumenti di lavoro, ci sono i rischi legati ad ogni mansione e i benefci della prevenzione. Creare spazi di dialogo e confronto è ora forse più rilevante che mai. Le parole sono importanti. Non solo perché possono rendere chiaro un concetto o un problema, ma anche perché, possono muovere le emozioni. Ed è con le emozioni che la comunicazione della salute e sicurezza deve fare i conti.

La comunicazione in questo ambito, anche quando si tratta di fare sensibilizzazione su tematiche importanti, è carente sul piano della creatività. Ma la creatività dovrebbe essere stimolata, ed è proprio per questo che si è scelto di pubblicare, tra le tante storie di infortunio raccolte in questi anni, quelle scritte dagli autori che hanno scelto la forma narrativa del racconto breve.
Per molti anni i messaggi di salute e sicurezza sono stati divulgati privilegiando uno stile puramente informativo, razionale, come se l’importanza intrinseca del tema, fosse, da sola, garanzia di interesse e comprensione da parte del destinatario. La deriva di questa posizione è rappresentata da una serie di campagne dal tono paternalistico che hanno caratterizzato la comunicazione per la salute almeno fino al decennio scorso. Il destinatario di tali messagi era posto in una posizione passiva, mero ricevente di informazioni.
Il fallimento di questo tipo di comunicazione è da rintracciare nel rapporto impari tra emittente e destinatario, nell’assenza di relazione e, soprattutto, nella mancanza di coinvolgimento emotivo.
È noto, invece, come la spinta al cambiamento avvenga grazie a una corretta informazione trasmessa con modalità che suscitino interesse nel destinatario che in quella informazione deve riconoscersi e nello stesso tempo riconoscerne il valore, il senso, l’utilità.
Comunicare la salute attraverso lo schema della narrazione attiva un processo di identifcazione, aiuta il destinatario a contestualizzare il tema presentato e a individuare cause e conseguenze.
Anche chi fa ricerca in ambito di sicurezza sul lavoro è chiamato a porsi concretamente il problema della comunicazione e disseminazione dei risultati, e non solo, della propria attività. È una competenza che non si improvvisa ma che diventa fondamentale per sostenere il processo di knowledge translation. (…)

Fonte: DoRS

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