Quando metterete lo sguardo su questo dossier, nonostante tutto il chiasso che vi circonda, sentirete soprattutto silenzio. E tutto quello che leggerete vi arriverà direttamente allo stomaco. Si dirà che queste pagine danno una immagine terribile del Paese, in realtà danno le dimensioni esatte dellemergenza, centimetro per centimetro, indignazione dopo indignazione. Queste le parole usate nella Prefazione di Roberto Saviano al Dossier Ecomafia 2010 di Legambiente.
Nonostante la crisi economica si legge nel rapporto – , nel 2009 il fatturato delle ecomafie ha raggiunto livelli record, superando i 20,5 miliardi di euro. Sono cresciuti anche i reati contro lambiente, 28.586, quasi 80 al giorno, più di 3 ogni ora. Edefinitivamente mutata la geografia della criminalità ambientale che , oltre a essersi insediata stabilmente nelle regioni del Nord, il cuore produttivo dellItalia, ha assunto un carattere globale e ha esteso i suoi tentacoli allAfrica e al Sud Est Asiatico.
Oltre alle ormai consuete attività criminali (rifiuti, cemento, racket degli animali, truffe alimentari, beni culturali, agromafia), Ecomafia 2010 racconta anche la grande truffa del calcestruzzo depotenziato, con cui sono stati costruiti ospedali, scuole, viadotti, gallerie e case, con enormi rischi per lincolumità delle persone. Ledizione di questanno si concentra anche sulle attività illegali nei settori dei RAEE, delleolico, dei mercati ortofrutticoli e dei centri commerciali. Un intero capitolo è poi riservato alla mafia dei colletti bianchi, professionisti insospettabili che con la loro opera rendono possibili le attività criminali. Ecomafia 2010 ci mostra laltra faccia dellItalia, quella peggiore e che fa di tutto per tenere nascosta, quella che, senza scatto di orgoglio, rischia di rimanere lunica faccia possibile.
(LG-FF)
Approfondimenti