EEA, necessarie ulteriori azioni nell’UE per ridurre l’impatto dei pesticidi chimici

Nonostante i progressi compiuti in alcuni Stati membri dell’UE per ridurne l’uso, l’inquinamento da pesticidi rappresenta ancora un rischio significativo per la salute umana e l’ambiente, secondo una relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente. Per invertire questa tendenza e raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di inquinamento zero occorre fare molto di più riducendo del 50% l’uso dei pesticidi chimici più pericolosi entro il 2030.

 

L’uso diffuso di pesticidi è una delle principali fonti di inquinamento, che contamina l’acqua, il suolo e l’aria, determina la perdita di biodiversità e porta alla resistenza agli antiparassitari. L’esposizione umana ai pesticidi chimici è collegata a malattie croniche, come cancro e patologie cardiache, respiratorie e neurologiche.
La nota informativa dell’EEA dal titolo “How pesticides impact human health and ecosystems in Europe” (L’impatto dei pesticidi sulla salute umana e sugli ecosistemi in Europa) riassume le più recenti conoscenze in merito all’impatto dei pesticidi chimici sulla salute umana e sull’ambiente e illustra le buone pratiche per ridurne l’uso in tutta Europa senza mettere a rischio l’approvvigionamento alimentare.

Il settore agricolo europeo si basa ancora sull’uso di elevati volumi di pesticidi chimici per mantenere i raccolti; l’ammontare delle vendite di pesticidi è rimasto stabile nell’ultimo decennio. I pesticidi sono utilizzati anche nella silvicoltura, lungo le strade e le ferrovie, nonché in parchi pubblici, parchi giochi o giardini ampiamente visitati dal pubblico, in particolare dai bambini, dalle donne in gravidanza e dagli anziani, gruppi più vulnerabili ai pesticidi.
Dal 2011 al 2020, le vendite di pesticidi negli Stati membri dell’UE-27 sono rimaste relativamente stabili intorno alle 350.000 tonnellate all’anno.
Nel 2020 uno o più pesticidi sono stati rilevati al di sopra delle rispettive soglie di preoccupazione (che presentano un rischio per la salute umana) nel 22% di tutti i siti di monitoraggio nei fiumi e nei laghi in Europa. In termini di inquinamento del suolo, l’83% dei terreni agricoli esaminati in uno studio del 2019 conteneva residui di pesticidi.
L’inquinamento da pesticidi è uno dei principali fattori di perdita di biodiversità in Europa. In particolare, l’uso di pesticidi ha causato un calo significativo delle popolazioni di insetti, minacciando il ruolo critico che svolgono nella produzione alimentare, in particolare l’impollinazione della maggior parte delle colture di frutta e verdura.
Le persone sono principalmente esposte ai pesticidi attraverso la dieta, che annovera gli alimenti e l’acqua potabile, nonché quando trascorrono del tempo nelle aree in cui vengono applicati i pesticidi e, per i lavoratori agricoli, sul posto di lavoro. Uno studio di biomonitoraggio umano su larga scala condotto tra il 2014 e il 2021 in cinque paesi europei ha rilevato la presenza di almeno due pesticidi nell’84% dei campioni raccolti tra i partecipanti all’indagine.

Fonte: EEA

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