EEA: nuovo rapporto sul sistema di scambio delle quote di emissione in Europa

Il nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente fornisce una valutazione delle tendenze passate, attuali e future nel sistema ETS in Europa, in termini di emissioni di gas serra e quote di emissione. le emissioni nel sistema ETS sono diminuite del 24% tra il 2005 e il 2015 e sono attualmente sotto il limite fissato per il 2020, tuttavia l’eccedenza continua a rimanere consistente, per un valore pari ad un anno di emissioni di CO2 nel sistema di scambio.

Il Sistema europeo di scambio di quote di emissione (European Union Emissions Trading Scheme – EU ETS) è il principale strumento adottato dall’Unione europea, in attuazione del Protocollo di Kyoto, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori industriali caratterizzati da maggiori emissioni.

L’ETS fissa un tetto massimo al livello totale delle emissioni consentite a tutti i soggetti vincolati dal sistema, ma consente ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato quote di emissione di CO2, secondo le loro necessità, all’interno del limite stabilito. Il quantitativo totale delle quote in circolazione nel Sistema è definito a livello europeo in funzione degli obiettivi UE al 2020.

Ogni impianto autorizzato deve monitorare annualmente le proprie emissioni e compensarle con quote di emissione europee che possono essere comprate e vendute sul mercato.

In linea generale, gli Stati membri dell’UE assegnano le quote agli operatori – a titolo oneroso – attraverso aste pubbliche europee.

Le quote sono contabilizzate nel Registro unico dell’Unione europea, una banca dati che tiene traccia di tutti i passaggi di proprietà delle quote e consente agli operatori di compensare, annualmente, le proprie emissioni restituendo le quote agli Stati membri. In Italia il registro nazionale è gestito da ISPRA.

Il nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente “Trends and projections in the EU ETS in 2016 – The Emissions Trading System in numbers” fornisce una valutazione delle tendenze passate, attuali e future nel sistema ETS in Europa, in termini di emissioni di gas serra e quote di emissione. L’analisi si basa sugli ultimi dati messi a disposizione dalla Commissione europea e dagli Stati membri.

Le emissioni di gas serra coperti dal sistema ETS sono diminuite tra il 2014 e il 2015 dello 0,7%; nel complesso, le emissioni nel sistema ETS sono diminuite del 24% tra il 2005 e il 2015 e sono attualmente sotto il limite fissato per il 2020. Il calo è stato principalmente determinato dai cambiamenti nel tipo di combustibili utilizzati per la produzione di energia. Anche le emissioni provenienti dalle altre attività industriali coperte dal sistema sono diminuite dal 2005, ma rimangono stabili negli ultimi anni.

Tuttavia, secondo il report dell’Agenzia europea, l’eccedenza continua a rimanere consistente, per un valore pari ad un anno di emissioni di CO2 nel sistema di scambio. Questo fatto mantiene i prezzi delle quote a livelli tali da fornire ancora un limitato incentivo per le operazioni (più costose) necessarie alla decarbonizzazione dell’economia europea nel lungo termine.

Secondo le proiezioni disponibili, le emissioni continueranno a diminuire grazie alle politiche e alle misure attualmente in vigore, anche se ad un ritmo molto più lento rispetto a periodo 2005-2015. Si prevede che 13 Stati membri aumentino le proprie emissioni sotto il sistema ETS fino al 2030 (Belgio, Croazia, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia).

Fonte: ARPAT

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