Riparte il “cruscotto antismog” della Regione Piemonte

Il protocollo antismog di Arpa e Regione Piemonte è ripartito a inizio novembre con la pubblicazione del report giornaliero della concentrazione di PM10 nell’aria e del relativo “cruscotto” dei provvedimenti. Monitorati i Comuni con più di 15.000 abitanti.

Il protocollo operativo antismog messo a punto da Arpa e Regione Piemonte è ripartito il 2 novembre 2016, con la pubblicazione del report giornaliero della concentrazione di PM10 nell’aria e del relativo “cruscotto” dei provvedimenti, che ha avuto una fase sperimentale nel marzo scorso.

Per l’Assessore Regionale all’Ambiente, condividere con le amministrazioni locali delle misure concrete e omogenee al fine di contrastare l’inquinamento atmosferico è fondamentale per preservare la qualità dell’aria. Il “semaforo” intende fornire ai sindaci e ai cittadini delle linee-guida da seguire nelle giornate critiche, in modo da mettere a sistema azioni comuni e di area vasta con l’obiettivo di ridurre l’impatto degli agenti inquinanti in atmosfera. Per raggiungere risultati concreti, è auspicabile che tali misure siano accompagnate da stili di vita improntati alla sostenibilità, al risparmio energetico e alla mobilità intelligente.

Il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto sottolinea che a supporto del Protocollo antismog voluto dalla Regione Piemonte, Arpa produrrà giornalmente una tabella per rappresentare sinteticamente lo stato di qualità dell’aria nei comuni con più di 15.000 abitanti relativamente al PM10: in particolare saranno riportati i dati degli ultimi 7 giorni osservati nelle stazioni della rete di monitoraggio dotate di un misuratore automatico di PM10 e i dati previsti del giorno in corso e dei due successivi. A partire da questa tabella verrà prodotto il “cruscotto” regionale per ciascun comune, con evidenza immediata del raggiungimento delle soglie a cui sono correlate le diverse misure proposte. L’attività era già stata avviata sperimentalmente nel marzo scorso, peraltro in condizioni di inquinamento non critiche. L’omogeneità delle azioni adottate dai comuni sul territorio regionale è una importante condizione per aumentare l’efficacia dei provvedimenti di contenimento dell’inquinamento atmosferico.

Per ognuna delle aree la valutazione dell’eventuale attivazione di uno dei livelli del cruscotto viene effettuata quotidianamente mediante un algoritmo che analizza, sulla base delle soglie adottate, sia i dati misurati fino al giorno precedente da una o più stazioni di riferimento, sia i dati previsti per il giorno in corso e per i due successivi.

Le soglie per l’attivazione del cruscotto sono quelle definite dal Tavolo sull’emergenza smog.

Stante la soglia di concentrazione giornaliera di PM10, definita dannosa per la salute umana dalla Oms pari a 50 µg/m, il suo raggiungimento consecutivo per 7 giorni attiva il livello di cruscotto di colore giallo; il raggiungimento consecutivo per 3 giorni del doppio della soglia limite di concentrazione giornaliera di PM10 pari a 100 µg/m attiva il livello di cruscotto di colore arancio; il raggiungimento consecutivo per 3 giorni del triplo della soglia limite di concentrazione giornaliera di PM10 pari a 150 µg/m attiva il livello di cruscotto di colore rosso cinabro e il raggiungimento consecutivo per 3 giorni di una concentrazione giornaliera di PM10 pari a 180 µg/m attiva invece il livello di cruscotto di colore rosso vivo.
A ogni colore del cruscotto corrispondono differenti provvedimenti (per leggerli nel dettaglio andare alla notizia completa al primo link).

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