EEA, presentato un secondo rapporto sull’economia circolare

La presentazione al WCEF di Helsinki del secondo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente dedicato all’economia circolare “Circular by design. Products in the circular economy” mostra le tendenze e gli sviluppi per produrre beni che consumino meno risorse ed energia e durino più a lungo nel tempo.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha lanciato il rapporto “Circular by design. Products in the circular economy” nell’ambito del World Circular Economy Forum – WCEF (Helsinki, 5-6 giugno 2017), l’evento che ha coinvolto 1.500 partecipanti e organizzato 17 sessioni plenarie e parallele, con l’obiettivo di mostrare e diffondere le soluzioni più innovative dell’economia circolare a imprese, città e finanza, per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Si tratta del secondo rapporto dedicato all’argomento, dopo “Circular economy in Europe. Developing the knowledge base” testo dove venivano messe in risalto le aree in cui è necessario porre una maggiore attenzione allo sviluppo di una economia circolare.

Il nuovo rapporto è stato presentato dal Direttore esecutivo dell’EEA, Hans Bruyninckx, intervenuto il 6 giugno alla sessione organizzata dall’Agenzia, dedicata ai contributi per gli OSS: buona occupazione e crescita economica; consumo e produzione sostenibili; lotta contro i cambiamenti climatici.

Attualmente la progettazione del prodotto si basa sul modello lineare di “make-use-dispose” (fatto-usato-eliminato), che è fortemente dipendente da materie prime e da energia relativamente economiche e abbondanti. Ciò ha portato a crescenti problemi ambientali, inclusi i maggiori rifiuti, le emissioni di carbonio e la perdita di biodiversità.

L’economia circolare presuppone invece l’utilizzo di materiali più efficienti e sostenibili e il conseguente mantenimento del valore del prodotto il più alto possibile, per il maggior tempo possibile. Ciò ridurrebbe la necessità di nuovi materiali e di energia, tagliando, al contempo, le emissioni di carbonio e abbassando le pressioni ambientali legate al ciclo di vita dei prodotti, dall’estrazione delle materie prime, all’energia utilizzata per produrre i beni, al loro utilizzo, fino al loro smaltimento in discariche o inceneritori.

In questo contesto, l’efficienza delle risorse e la riduzione dei rifiuti, migliorando la capacità di riutilizzare, riparare o riciclare i prodotti, sono fondamentali. Il rapporto sottolinea che il miglioramento della capacità di riutilizzo e di riparazione dei beni può offrire importanti benefici ambientali ed economici, incoraggiando, ad esempio, le innovazioni nella progettazione di prodotti e servizi basati sul prodotto meno dannosi per l’ambiente.

Anche se l’economia lineare può essere profondamente radicata, le tendenze emergenti di produzione e consumo indicano che il ruolo dei beni nella società sta cambiando, con potenziali benefici per l’utilizzo di materiali circolari. Ad esempio, le nuove tecnologie, come la stampa 3D, possono ridurre il numero di materiali utilizzati in un prodotto e possono essere usate per stampare parti di ricambio, stimolando la riparazione dei prodotti. Tuttavia, tali sviluppi possono costituire un ostacolo per il riciclaggio, specialmente se la tecnologia porta a complessi miscugli di materiali diversi che vengono integrati in un unico prodotto.

Gli orientamenti esaminati nel rapporto non sono tuttavia ben definiti e chiari, dal momento che le attività di nicchia più promettenti per diventare principali modelli economici avranno bisogno di politiche governative e incentivi finanziari. Inoltre, l’Agenzia sottolinea che per una efficace governance è necessaria una migliore conoscenza delle relazioni tra i prodotti, il loro modello imprenditoriale sotteso e il comportamento dei consumatori.

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