A questo proposito abbiamo rivolto alcune domane a Valeria Frittelloni, coordinatrice del gruppo di lavoro (di seguito GdL) sulle “Linee guida per l’applicazione della disciplina end of waste di cui all’art 184 ter comma ter del decreto legislativo n. 152/2006”.
Laurea in ingegneria per l’ambiente ed il territorio, lavora presso l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale dove oggi ricopre il ruolo di Responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare. Ha un’esperienza pluriennale nel settore dei rifiuti con specifiche competenze in materia di impianti e tecnologie relative al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti e nella predisposizione della normativa tecnica di settore. Partecipa a diversi Comitati tecnici per l’adeguamento al progresso tecnico scientifico di direttive europee presso la Commissione europea, tra cui la direttiva discariche e la direttiva veicoli fuori uso. Ricopre il ruolo di consulente tecnico della Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati delle XVII e XVIII legislatura.
Quali sono le novità normative nel campo dell’end of waste?
Qual’è stata l’esperienza all’interno del gruppo di lavoro, da lei coordinato, che ha predisposto le linee guida per la realizzazione dei controlli ex post sugli impianti autorizzati caso per caso?
Quali i capisaldi delle linee guida?
Secondo lei, le autorizzazioni rilasciate “caso per caso” dalle Regioni potrebbero portare a situazioni di difformità a livello nazionale? Il SNPA, proprio per la sua caratteristica di Sistema nazionale a rete, può svolgere un ruolo tendente a far sì che si garantisca una omogeneità di comportamenti? In che modo?
Per leggere le risposte andare all’intervista al primo link.