Un messaggio fondamentale di tutta la campagna è stato che lo stress e i rischi psicosociali possono essere valutati e gestiti nello stesso modo sistematico di altri rischi legati al luogo di lavoro. “I partner della campagna biennale “Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato” hanno studiato, sperimentato e attuato nei luoghi di lavoro questo aspetto, svolgendo sondaggi tra i lavoratori per prendere il polso della situazione e avviando valutazioni dei rischi psicosociali. Erano convinti che i benefici per l’economia sarebbero stati superiori ai costi di attuazione e siamo orgogliosi della consapevolezza che siamo riusciti a sviluppare nei leader aziendali” sottolinea il dottor Christa Sedlatschek, direttore dell’EU-OSHA.
I dati dello studio ESENER-2 di recente pubblicazione hanno dimostrato che il 53% dei datori di lavoro ha riferito di aver avuto informazioni insufficienti su come includere i rischi psicosociali nelle loro valutazioni del rischio, a conferma che questi fattori di rischio sono percepiti come più difficili da affrontare rispetto ai rischi tradizionali per la sicurezza e salute sul lavoro. La guida elettronica per la gestione dei rischi psicosociali dell’EU-OSHA fornisce orientamenti alle piccole imprese che cominciano ad affrontare la questione. La guida è disponibile online in 30 versioni nazionali.
Altri temi fondamentali della campagna comprendono specifici rischi psicosociali quali le molestie, la violenza da parte di terzi e il mobbing sul posto di lavoro, che contribuiscono fortemente allo stress legato all’attività lavorativa e possono provocare anche problemi di salute legati allo stress ed effetti negativi sulle prestazioni delle aziende e sui risultati commerciali.
Tra i partecipanti al vertice vi sono stati i partner ufficiali della campagna, i partner mediatici e i punti focali nazionali, che hanno svolto tutti un lavoro considerevole in relazione alla campagna. I punti salienti del vertice hanno compreso dichiarazioni politiche, sessioni parallele sulle buone prassi per la gestione dello stress e dei rischi psicosociali, strategie e programmi e modalità innovative per la comunicazione sulla SSL. Il secondo giorno ha presentato una tavola rotonda su come tradurre nella pratica la ricerca sullo stress e sui rischi psicosociali.
“Riconosciamo il fatto che affrontare i fattori di rischio per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, compresi i rischi psicosociali, offra vantaggi all’economia europea in termini concreti attraverso una riduzione dell’assenteismo e dei tassi di incidenti e di infortuni e il mantenimento dei lavoratori qualificati, ottenendo di conseguenza una forza lavoro sana e produttiva”, ha aggiunto Nicolas Schmit, ministro del lavoro, dell’occupazione e dell’economia sociale e solidale, in rappresentanza della presidenza lussemburghese dell’Unione europea.
I delegati al summit hanno avuto anche la possibilità di vedere in anteprima la prossima campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri per tutte le età” 2016-2017, destinata a promuovere una vita lavorativa sostenibile e a sensibilizzare in merito all’importanza di una buona gestione della SSL a qualsiasi età e dell’adattamento del lavoro alle capacità individuali.