Il premio quest’anno è stato vinto da “Marina”, della regista tedesca Julia Roesler.
Il film vincitore racconta la storia di Marina, una badante rumena sola in Germania, e rispecchia la vita delle molte donne intervistate dalla regista, che si sono trasferite dai loro paesi d’origine nell’Europa dell’Est per cercare lavoro nel settore dell’assistenza in Occidente. Con questo film la regista offre un punto di vista suggestivo sullo sfruttamento dei lavoratori migranti e sulle sfide quotidiane che si trovano ad affrontare.
La giuria è rimasta colpita dal modo accattivante in cui il film è stato prodotto, sottolineando che «crea un contatto efficace con il pubblico» e fa luce sulla «gerarchia globale del lavoro, contesto in cui la necessità economica crea squilibri che alcuni sfruttano per prosperare».
Il premio cinematografico Ambienti di lavoro sani e sicuri viene assegnato a un documentario o a un film animato particolarmente notevole, che tratta delle esperienze dei lavoratori e analizza questi argomenti sotto il profilo degli effetti delle trasformazioni economiche e politiche sul lavoro, dei rischi professionali, della salute mentale e del benessere sul lavoro.
L’EU-OSHA patrocina questo premio che:
– sensibilizza il pubblico sull’importanza delle questioni inerenti alla salute e sicurezza sul lavoro (SSL);
– promuove ambienti di lavoro sani e sicuri in Europa;
– contribuisce alla crescita numerica di una cineteca sul lavoro;
– offre utili spunti a registi di talento affinché realizzino film su temi correlati alla sicurezza e salute sul lavoro.
“Aperti al pubblico”, dell’italiana Silvia Bellotti, ha ricevuto la menzione speciale della giuria in qualità di documentario-verità capace di cogliere in modo spietato la burocrazia paralizzante dell’assessorato alla casa di Napoli.
I misteri di un sistema in cui nessuno sembra essere responsabile di nulla hanno un effetto paralizzante non solo sugli utenti ma anche sugli stessi dipendenti pubblici.
Girata ed editata mirabilmente, l’opera è intrisa di un grande senso dell’umorismo e di una profonda compassione per il protagonista.
Fra gli altri candidati di quest’anno vi sono un documentario che ritrae la vita e il lavoro in una piccola azienda agricola austriaca che si oppone a pratiche agricole nocive per le risorse naturali; un film polacco in cui alcuni ex operai ricostruiscono una giornata di lavoro in una fabbrica che non esiste più; e un film che ritrae la vita professionale dei fattorini in bicicletta a Parigi.
Il regista del film vincitore riceve un premio di 5.000 euro. Inoltre il film, dopo essere sottotitolato in diverse lingue europee, viene messo a disposizione della rete di punti focali nazionali dell’EU-OSHA – che organizzano speciali proiezioni e dibattiti – attraverso una piattaforma elettronica.
Il DOK Leipzig proietta più di 300 film di oltre 50 paesi, ospita più di 100 prime mondiali e internazionali e attrae oltre 47.000 visitatori ogni anno. Il festival è una vetrina per la cinematografia di alto livello e offre l’opportunità di puntare i riflettori su questioni centrali che interessano la società e gli sviluppi politici.