EU-OSHA, nuovi articoli forniscono consigli pratici e liste di controllo per gestire il telelavoro

Il telelavoro è definito come lavoro mediante l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) – come smartphone, tablet, laptop e computer desktop – svolto al di fuori dei locali del datore di lavoro, sebbene tale formula si riferisca al lavoro mobile da qualsiasi luogo diverso dall’ufficio, il lavoro da casa è il fenomeno più comune. Tre nuovi articoli OSHwiki analizzano il telelavoro da casa e forniscono consigli pratici e liste di controllo per un lavoro sano ed efficace.

Tre articoli OSHwiki presentano nuove informazioni sul telelavoro e sui relativi disturbi muscolo-scheletrici (DMS) lavoro-correlati.

“Practical tips to make home-based telework as healthy, safe and effective as possible” (Consigli pratici per rendere il telelavoro da casa il più sano, sicuro ed efficace possibile) include consigli mirati alla salute e al benessere professionale dei telelavoratori.

Il telelavoro prevede l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) – smartphone, tablet, laptop e computer desktop – allo scopo di lavorare fuori dai locali del datore di lavoro. Negli ultimi anni il telelavoro da casa è aumentato, ciò è certamente stato determinato dai progressi che si sono verificati nelle TIC e ad alcuni dei vantaggi associati alla formula del telelavoro. Sicuramente l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha spinto per la prima volta molti lavoratori a lavorare da casa e molti di questi a farlo poi in modo più sistematico.
Il telelavoro da casa può avere un impatto sulla sicurezza e salute sul lavoro (SSL) dei telelavoratori, per questo motivo, datori di lavoro e lavoratori devono essere consapevoli dei rischi associati al telelavoro da casa e affrontarli attuando adeguate misure di prevenzione e controllo. Questo articolo include alcuni consigli e suggerimenti volti a garantire la salute e il benessere sul lavoro dei telelavoratori.

“Musculoskeletal disorders and telework” (Disturbi muscoloscheletrici e telelavoro) descrive i principali fattori di rischio dei DMS legati al telelavoro e presenta raccomandazioni preventive e approcci per affrontarli.

Nel 2020, il telelavoro è esploso e si stima che quasi il 40% delle persone occupate nell’Unione Europea abbia iniziato a lavorare in questa modalità a tempo pieno a causa della pandemia. Il telelavoro è stato infatti uno strumento molto importante nella lotta al COVID-19, la quota di dipendenti nell’Unione Europea che attualmente lavora almeno parzialmente da casa è aumentata dall’8,1% nel 2011 al 18,7% nel 2020.
Il telelavoro da casa presenta potenziali vantaggi come un aumento di tempo libero e una riduzione dello stress, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, una maggiore produttività e una migliore concentrazione., tuttavia, l’aumento della seduta prolungata e del comportamento sedentario combinato alla scarsa ergonomia della postazione di lavoro domestica e all’isolamento sociale dai colleghi possono avere un impatto negativo sulla salute dei lavoratori e possono contribuire allo sviluppo o all’esacerbazione dei disturbi muscoloscheletrici (DMS). DMS, per lo più localizzati a livello della zona lombare, del collo, delle spalle, delle braccia, delle mani e dei polsi, sono una delle cause più importanti di dolore e disagio muscoloscheletrico e determinano disabilità lavorativa e assenze per malattie anche a lungo termine tra i lavoratori che trascorrono diverse ore al giorno lavorando con un computer.
Il telelavoro, che implica un uso prolungato delle TIC e delle unità di visualizzazione visiva, è spesso associato a lunghi periodi di lavoro con aumento del tasso di seduta continua e posture del corpo scorrette dovute a postazioni di lavoro poco ergonomiche. E’ fondamentale quindi identificare i fattori di rischio dei DMS correlati al telelavoro e affrontarli in modo preventivo, questo articolo mira a descrivere i principali fattori di rischio dei DMS legati al lavoro legati al telelavoro e a presentare raccomandazioni e approcci protettivi per affrontarli.

“Risk assessment and telework. Checklist” (Valutazione dei rischi e telelavoro. Lista di controllo) consente ai lettori di condurre una valutazione dei rischi e preparare una lista di controllo per aiutare a individuare i pericoli e le potenziali misure di prevenzione.

Sebbene il telelavoro si riferisca al lavoro mobile da qualsiasi luogo diverso dall’ufficio, il lavoro da casa è il fenomeno più comune. La crescente digitalizzazione e disponibilità di nuove tecnologie rendono il telelavoro accessibile a molti impiegati, le chiamate in videoconferenza, la tecnologia di cloud computing e la disponibilità del WIFI consentono ai lavoratori di comunicare e rimanere in contatto con i colleghi, risparmiando notevoli quantità di tempo di pendolarismo. Il telelavoro da casa è in aumento ormai da diversi anni.
L’accordo quadro europeo sul telelavoro del 2002 ha stabilito regole per garantire che i telelavoratori beneficino degli stessi diritti di protezione della salute e della sicurezza dei dipendenti che lavorano presso i locali del datore di lavoro, resta responsabilità del datore di lavoro prevenire i rischi professionali e, se non possibile, valutarli e ridurli. La direttiva 89/391 e le relative direttive derivate, la legislazione nazionale e i contratti collettivi, comprese le condizioni di lavoro, la protezione dei dati, la privacy, le attrezzature di lavoro, la salute e sicurezza e la formazione si applicano allo stesso modo ai telelavoratori. In questo quadro, spetta anche al telelavoratore applicare i contratti collettivi e rispettare le regole aziendali nella routine e organizzazione del lavoro quotidiano.
Negli ultimi anni, la maggior parte dei paesi europei hanno rafforzato lo spirito della legislazione europea pubblicando regolamenti aggiuntivi, il Belgio ad esempio ha pubblicato un CLA (contratto collettivo di lavoro) in cui raccomanda ai telelavoratori di ricevere informazioni e linee guida più specifiche sulle misure di prevenzione come l’adeguamento del posto di lavoro, il corretto utilizzo degli schermi e il supporto in termini di tecnologia e TIC. Queste misure di orientamento e prevenzione si basano su una valutazione del rischio multidisciplinare.

Fonte: EU-OSHA

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