EU-OSHA, rischi psicosociali sul lavoro e malattie cardiovascolari

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro pubblica un documento di riflessione che analizza le correlazioni tra esposizione a fattori di rischio psicosociale lavoro-correlato e malattie cardiovascolari. Un approccio olistico che unisca un ambiente di lavoro favorevole e uno stile di vita sano è la combinazione vincente per la tutela dalle malattie cardiovascolari.

 

EU-OSHA invita ad agire in merito alla correlazione tra i rischi psicosociali sul lavoro e malattie cardiovascolari: diminuire lo stress per avere un cuore più sano.
Se da un lato la popolazione attiva gode generalmente di una migliore salute rispetto a coloro che si trovano al di fuori del mercato del lavoro, dall’altro i luoghi di lavoro possono anche causare malattie o farle peggiorare. Oltre quattro lavoratori europei su dieci segnalano che i livelli di stress sul lavoro sono aumentati a causa della pandemia. Questo stress, insieme ad altri fattori di rischio psicosociale come la precarietà del lavoro, i lunghi orari di lavoro e il bullismo aumentano il rischio di malattie cardiache e ictus.

Il nuovo documento di discussione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro The Links Between Exposure to Work-Related Psychosocial Risk Factors and Cardiovascular Disease” (Correlazione tra esposizione a fattori di rischio psicosociale lavoro-correlato e malattie cardiovascolari) analizza gli effetti diretti che i meccanismi di stress possono avere sul sistema cardiovascolare e il modo in cui lo stress lavoro-correlato possa sfociare in stili di vita poco sani a sua volta nocivi per la salute cardiovascolare.
Propone quindi un approccio olistico basato su più aspetti della prevenzione della salute, prendendo in considerazione come un ambiente psicosociale favorevole sul luogo di lavoro possa costituire un fattore di protezione dalle malattie cardiovascolari.

Fonte: EU-OSHA

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