Nel 2004 questo settore impiegava oltre 7,8 milioni di persone (Eurostat, 2005) e generava un fatturato di oltre 338 miliardi di euro (Eurofound, 2005). I principali operatori sono ristoranti e bar, che danno lavoro a tre quarti dei lavoratori del settore. Tra gli altri operatori si contano i campeggi, gli ostelli e le mense. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccole imprese, con meno di 10 dipendenti. Le donne costituiscono poco più della metà della forza lavoro. (Eurofound 2005: Hotels and catering – policies, issues and the future – Industria alberghiera e della ristorazione: politiche, problematiche e prospettive future)
I posti di lavoro tendono a essere stagionali, con orari irregolari, retribuzioni basse e scarse prospettive di carriera. Una percentuale elevata delle persone impiegate in questo settore è costituita da giovani.
Le caratteristiche del settore alberghiero e della ristorazione che possono avere conseguenze negative sulla sicurezza e sulla salute sul lavoro (SSL) sono:
– carichi di lavoro pesanti
– posture erette e statiche per periodi prolungati
– contatto con clienti (a volte difficili)
– elevati livelli di stress
– lavoro monotono
– molestie e persino violenze da parte di clienti, colleghi e datori di lavoro
– discriminazione verso le donne e gli stranieri
– numerosi turni di lavoro nelle ore serali e notturne e nei fine settimana, a scapito dell’equilibrio vita-lavoro delle persone