Gestione ambientale: l’ Italia inadempiente con l’ UE per 28 volte

Lo si apprende dal Comunicato IP/04/930, del 15 luglio 2004, dal quale risulta che l’ Italia è oggetto di numerose azioni legali della Commissione per violazione della normativa UE.

Dal Comunicato IP/04/930 del 15 luglio 2004 della Commissione si apprende che l’ Italia è oggetto di numerose azioni legali per violazione della normativa ambientale dell’ Unione europea. La Commissione europea stà portando avanti vari procedimenti di infrazione, contestando all’ Italia di aver violato in 28 casi la normativa UE sull’ ambiente. Inoltre, l’ esecutivo UE ha deciso di deferire l’ Italia alla Corte europea di Giustizia per una serie di violazioni legate alle discariche industriali e allo smaltimento dei rifiuti, all’ assenza di Valutazioni di impatto ambientale (VIA) e all’ inosservanza delle nuove norme sui carburanti. L’ Italia ha anche violato le direttive sulla qualità dell’ aria e dell’ acqua, sulla protezione dello strato di ozono, sul mutamento climatico e sull’ inquinamento da fonti industriali. La Commissione ha inviato all’ Italia lettere di costituzione in mora, invitandola a cambiare prassi attuale e a ottemperare alle norme comunitarie. Per quanto riguarda le discariche, le contestazioni UE riguardano gli scarichi di Ca’ di Capri. Contestato inoltre il mancato recepimento della direttiva sui veicoli fuori uso e l’ assenza di VIA su: tremila impianti di recupero in Lombardia, un progetto di riciclo di accumulatori al piombo a Milazzo e la costruzione della terza linea di un mega – inceneritore a Brescia. Un altro parere motivato riguarda la normativa italiana sulla VIA, con riferimento alle ” infrastrutture e gli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale”. La legge italiana prevede una procedura per la valutazione che si discosta da quella standard in quanto è effettuata sul progetto preliminare dell’ opera da realizzare invece sul progetto definitivo. Questa procedura viola la direttiva VIA poiché rimette alla semplice discrezione del ministro dell’ ambiente la decisione di ordinare una integrazione della procedura quando il progetto definitivo differisca da quello preliminare. All’ Italia verrà anche inviato un parere motivato relativamente alle modalità di effettuazione della verifica di assoggettabilità a VIA. Nel commentare queste decisioni, la Commissaria responsabile per l’ Ambiente, Margot Wallstrom, ha affermato: ” I cittadini europei vogliono una protezione effettiva della loro salute e dell’ ambiente in cui vivono. Devo purtroppo constatare – come tutti coloro che condividono le mie preoccupazioni per l’ ambiente – che il governo italiano ignora l’ esistenza di norme concordate da tutti gli Stati membri o disattende la loro applicazione. Questa situazione deve cessare: i cittadini italiani meritano un trattamento migliore”.

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