Gestione della qualità delle acque di balneazione

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’ UE C 111 E/1 dell’ 11 maggio 2005 è pubblicata la Posizione Comune (CE) N. 14/2005 definita dal Consiglio dell’ UE il 20 dicembre 2004 in vista dell’ adozione della direttiva 2005/…del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/160/CEE.

Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’ Unione europea, individuando nella Comunicazione della Commissione sullo sviluppo sostenibile, alcuni obiettivi di riferimento per i futuri sviluppi in settori prioritari quali le risorse naturali e la salute pubblica, hanno adottata la Posizione Comune (CE) n. 14/2005 definita dal Consiglio il 2° dicembre 2004 in vista dell’ adozione di una direttiva sulla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/160/CEE. Infatti, l’ acqua è considerata una risorsa naturale limitata, e, in quanto tale, la sua qualità dovrebbe essere protetta, difesa, gestita e trattata. Le acque superficiali, in particolare, sono risorse rinnovabili che hanno capacità limitate di recupero dopo un impatto negativo causato dalle attività umane.
Sin dal dicembre 2000 la Commissione ha adottato una comunicazione del Parlamento europeo e del Consiglio sullo sviluppo di una nuova politica per le acque di balneazione ed ha avviato una consultazione su vasta scala di tutte le parti interessate e coinvolte. L’ esito principale della consultazione è stato il sostegno generale a favore di una nuova direttiva ispirata alle più recenti conoscenze scientifiche e con un’ accento particolare sulla più ampia partecipazione del pubblico.
La Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio ha, pertanto, ritenuto opportuno che , anche sulla base del sesto programma di azione in materia di ambiente, per garantire l’ impegno a garantire un livello elevato di protezione delle acque di balneazione, sia proceduto alla revisione della direttiva 76/160/CEE del Consiglio, dell’ 8 dicembre 1975, concernente la qualità della acque di balneazione. Pertanto, la nuova direttiva, che abrogherà la direttiva citata, deve tener conto , fra l’ altro, dei dati scientifici e tecnici disponibili, in particolare intraprendendo ulteriori studi epidemiologici sui rischi per la salute connessi con la balneazione, in particolare nelle acque dolci.

Fonte: Eur-Lex

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