Giornata mondiale della biodiversità, l’appello di Slow Food ai Governi e alle autorità internazionali

In occasione della “Giornata mondiale della biodiversità” Slow Food lancia un appello alla comunità internazionale e chiede che si aumentino gli sforzi per mettere in salvo questa risorsa alimentare e agricola. In un policy brief invita la Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite e i governi nazionali a incrementare gli sforzi per promuovere la biodiversità indispensabile alla sopravvivenza dell’umanità.

Il momento è strategico: i governi si riuniranno infatti a giugno per definire il prossimo Piano strategico mondiale per la biodiversità, un piano che sarà poi adottato a ottobre dalla Convenzione Onu sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity – Cbd), a Kunming, in Cina, e che stabilirà impegni, azioni e investimenti dei prossimi dieci anni, con obiettivi a medio termine (2030) e a lungo termine (2050).
La biodiversità è il fondamento della produzione alimentare e comprende specie e varietà di piante, razze animali, insetti, microrganismi, ma anche ecosistemi, conoscenze e culture. Riconoscerne il ruolo e l’importanza è fondamentale ai fini della sicurezza alimentare, dello sviluppo sostenibile e del sostentamento di molti servizi ecosistemici di vitale importanza.

Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, gli stati e le organizzazioni internazionali hanno l’obbligo e la responsabilità di affrontare la perdita di biodiversità e degli habitat, di evitare che ciò abbia un impatto negativo sui diritti umani e di assicurarsi che le azioni di contrasto alla perdita di biodiversità siano eque e sostenibili, a tal fine Slow Food propone il suo l’appello sulla biodiversità contenuto nel policy brief “Buono, pulito e giusto per tutti” e ripropone il suo documento di posizione completo sulla biodiversità “Se la biodiversità vive, vive il pianeta”.

BUONO, PULITO E GIUSTO PER TUTTI. IL POLICY BRIEF DI SLOW FOOD SULLA BIODIVERSITÀ
Slow Food chiede ai governi e alle autorità internazionali di:
1. Riconoscere la biodiversità alimentare e agricola come indispensabile per la sicurezza alimentare, per uno sviluppo sostenibile e per l’approvvigionamento di molti servizi ecosistemici essenziali.
2. Riconoscere e promuovere i sistemi alimentari agroecologici come la soluzione per contrastare la perdita di biodiversità e la crisi climatica e sanitaria.
3. Garantire finanziamenti pubblici a chi lavora per sistemi agroecologici: a ricevere sostegno economico dovrebbero essere soltanto i sistemi agroecologici che producono cibo destinato all’alimentazione umana e animale, contribuendo al contempo alla sostenibilità socio-culturale, economica e ambientale delle loro aziende e delle loro regioni.
4. Dare riconoscimento politico e istituzionale ai produttori agroecologici e supportare la transizione all’agroecologia fornendo migliori servizi di consulenza, opportunità di formazione e scambio tra produttori, e supporto finanziario, ove possibile.
5. Adottare un approccio basato sui diritti umani, che includa il riconoscimento dei popoli indigeni e delle comunità locali e del loro ruolo chiave nelle attività di conservazione e recupero su scala locale; un approccio che sia fondato su una governance equa, anche per la prospettiva di genere, e sul rispetto dei loro diritti a un consenso libero, previo e informato.

Il pianeta sta subendo quella che gli scienziati definiscono la sesta estinzione di massa. Questa drammatica perdita di biodiversità è provocata in larga parte dall’attività umana, attraverso – tra le altre cose – un modificato uso della terra, il cambiamento climatico, l’inquinamento, il sovrasfruttamento e le specie aliene invasive.
Un numero sempre maggiore di evidenze scientifiche mostra che la biodiversità – ovvero la diversità di tutte le forme di vita, dai geni individuali alle specie, fino ai livelli più complessi, gli ecosistemi – è fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità.
Eppure, ovunque nel mondo i sistemi di produzione si stanno sempre più impoverendo in termini di diversità degli ecosistemi, delle risorse genetiche delle specie e tra le specie (FAO 2019).
Le scelte dell’industria alimentare, centrate su una gamma ristretta di varietà vegetali e razze animali, espongono la comunità globale al collasso del clima, a future pandemie, a fame e malnutrizione diffuse, continuando a concentrare il potere di mercato nelle mani di poche multinazionali. Oggi 4 aziende controllano più del 50% delle sementi e dominando il sistema di approvvigionamento alimentare globale.
Il cambiamento climatico metterà sempre più a dura prova la produzione alimentare e l’accesso al cibo, specialmente nelle regioni più vulnerabili, compromettendo la sicurezza alimentare (IPCC, 2022). Se non si agisce subito per contrastare la crisi della biodiversità combinata con quella climatica, i danni alla produzione alimentare saranno devastanti. Eppure, una natura ricca in termini di biodiversità fornisce una risposta semplice per adattarsi a climi diversi: la diversità genetica.
In questo contesto, la Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite adotterà nel 2022 il quadro globale per la biodiversità post-2020. Il quadro fornisce un piano d’azione globale per la conservazione, la tutela, il recupero e la gestione sostenibile della biodiversità e degli ecosistemi per il prossimo decennio, con l’obiettivo di favorirne l’attuazione, anzitutto attraverso attività a livello nazionale e sostenendo azioni di livello locale, regionale e globale.

La biodiversità è cruciale per tutelare la sicurezza alimentare globale, assicurare il diritto al cibo, garantire un’alimentazione sana e nutriente, migliorare le condizioni di vita e potenziare la resilienza di popolazioni e comunità.
La biodiversità fa sì che i sistemi agricoli siano in grado di resistere e prevenire shock ambientali, cambiamenti climatici ed eventi pandemici. Fornisce servizi ecosistemici essenziali (l’impollinazione delle colture, la qualità dell’aria, il ciclo dell’acqua, ecc.), ed è una risorsa imprescindibile per la realizzazione dell’Agenda 2030, limitando al contempo gli impatti negativi sull’ambiente.
Slow Food chiede ai Governi e alle autorità internazionali di attuare politiche di tutela della biodiversità in tutti gli ambiti e a tutti i livelli.

Fonte: Slow Food

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