I lavori del XV Congresso Nazionale della CGIL – Rimini 2006

Riprogettare il paese. Lavoro, saperi,diritti, libertà. Questi gli obiettivi che costituiscono la base di discussione del XV Congresso Nazionale della CGIL i cui lavori si sono aperti a Viareggio il 1°marzo 2006 con la Relazione del segretario generale Guglielmo Epifani. Il Messaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Nell’aprire i lavori del XV Congresso nazionale della CGIL – la più grande organizzazione sindacale dei lavoratori italiani – il segretario generale, Guglielmo Epifani, ha tenuto a sottolineare che il Congresso di Rimini si svolge dopo 55.000 assemblee nei posti di lavoro, nelle leghe e luoghi dei pensionati. Una partecipazione di oltre 1.600.000 persone fra iscritte e iscritti alla CGIL e una presenza di voto quasi altrettanto alta. Abbiamo incontrato in questi mesi tanti giovani per la prima volta, spesso precari nella loro condizione di vita e di lavoro; tanti migranti, quelli più fortunati, a cui un lavoro regolare hja ridato dignità e identità sociale; tante anziane e anziani a cui il tempo non ha attenuato né la passione né la volontà di agire.Questa è la CGIL – ha detto Epifani – il più grande sindacato italiano, e tra i primi in Europa; questo è il suo volto: una comunità di uomini e di donne che liberamente si associano, discutono, agiscono e decidono per dare dignità e diritti alle persone, e dare forza ai valori della solidarietà e della giustizia sociale. Qui, prima che nei numeri – in questa passione e in questi ideali – risiede la vera forza della CGIL. Una organizzazione serena, affidabile, ferma nei suoi principi, aperta al confronto e al dialogo con tutti.
Nell’affrontare i temi del nostro tempo, sia economici che sociali che politici, Epifani ha detto che dopo il fallimento del governo di centro destra e dopo le elezioni sarà proposto al futuro governo un accordo di legislatura per tutelare i redditi delle famiglie e avviare una fase di investimenti e di crescita.
Guardando a sinistra i presupposti per il patto ci sono, premettendo che non tocca al Congresso dire cosa c’è o cosa manca nel programma dell’Union e, “ma ora che è stato fatto la CGIL può trovarvi una risposta positiva a quella lettera che un anno fa partì da Corso Italia all’indirizzo di Prodi esprimendo preoccupazione e chiedendo un programma di radicale cambiamento
Il rilancio del Paese a colpi di riduzione di tasse ed elargizioni di premi fiscali verso patrimoni e rendite e con la riduzione dei diritti del lavoro per Efifani è fallito. Cinque anni sono andati persi ora c’è un bivio: o il Belpaese opera un cambiamento profondo oppure resta indietro.
Moltissime le cifre citate dal segretario generale nella relazione di 22 pagine – che riportiamo nel link – ma quella che le raccoglie tutte è arrivata in diretta: il PIL nel 2005 si è attestato sullo zero tondo” una notizia che non avremmo mai voluto avere”. Riprogettare il paese partendo dal lavoro per la CGIL non è un’opzione tra tante ma una scelta che si impone.

Fonte: CGIL

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