Il 2° Rapporto ANMIL sulla tutela delle vittime del lavoro.

Lunedì 4 febbraio, presso il Centro di Palazzo Rospigliosi, l’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha presentato il 2° Rapporto sulla Tutela delle vittime del lavoro. Il Rapporto è stato consegnato in anteprima dal Presidente Nazionale dell’ANMIL Pietro Mercandelli al Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel corso di un incontro riservato al Quirinale, alla presenza del Ministro del Lavoro Cesare Damiano, al Presidente dell’INAIL Vincenzo Mungasi.

Lo studio elaborato dall’ANMIL intende offrire un contributo alle principali questioni che riguardano le vittime del lavoro e i loro familiari affinché, al di là della commozione, del cordoglio e della solidarietà sociale, si trovino concrete soluzioni alla loro quotidianità fatta di solitudine, abbandono e tutele assicurative, sanitarie giudiziarie, quasi sempre negate.

Infatti, se le carenze della prevenzione sono ormai finalmente oggetto di attenzione, troppo poco si sa delle ingiuste condizioni in cui si ritrovano le vittime del lavoro.

Si legge nella Prefazione al Rapporto dell’ANMIL che nel predisporre il Rapporto stesso sulle vittime degli infortuni sul lavoro l’Associazione si è posta il problema della prevenzione dei rischi professionali: se, cioè, riproporre impegni ed iniziative che ANMIL ha assunto lo scorso anno per essere sempre presente nelle iniziative di contrasto alla persistente gravità del fenomeno infortunistico.

Si tratta di un impegno e di una presenza testimoniale dalla molteplicità delle iniziative assunte e dal rilievo che esse hanno avuto a livello di opinione pubblica e per essa nei mas media in un quadro di mobilitazione generale contro il fenomeno, accompagnata da concrete iniziative legislative per la riforma ed il riordino della normativa del settore.

Proprio per la coralità dell’attenzione, alimentata da episodi che hanno colpito l’opinione pubblica e gli stessi ambienti istituzionali, l’Associazione ritiene, peraltro, che quest’anno il Rapporto possa essere soprattutto dedicato ad una riflessione più generale ed approfondita sulle tutele sociali dal versante dell’infortunio avvenuto, di chi già ha subito una menomazione o lesione.

“Il tema della prevenzione resta, ovviamente, sullo sfondo, immanente per la sua centralità che non intende certo ridimensionare l’attenzione sugli impegni perf un’azione preventiva sempre più incisiva ed efficace”.

(LG-FF)

Fonte: ANMIL

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