Il 25 aprile celebrata la Festa della Liberazione, “la Festa di tutti gli italiani”

In occasione della celebrazione del 25 aprile, Napolitano, recandosi a Cefalonia per ricordare i caduti della Divisione Acqui che rappresentano i primi martiri della lotta contro il nazifascismo, ha dichiarato che “proprio perché il 25 aprile sia riconosciuto e sentito come festa di tutti gli italiani è importante dare il giusto posto –nella memoria storica e nella coscienza comune- a tutti coloro che si opposero al nazismo e si rifiutarono di aderire alla repubblica di Salò.

In occasione della festa della liberazione dal nazifascismo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, si è recato nell’Isola greca di Cefalonia per rendere omaggio alla Divisione Acqui che fu sterminata per non essersi arresa ai nazisti.
Nel suo Messaggio, il Presidente Napolitano, ha sottolineato ancora una volta che il giorno in cui si celebra la Festa della Liberazione, “la Festa di tutti gli italiani” nel “rispetto di tutte le vittime e nell’omaggio non rituale alla liberazione dal nazifascismo come riconquista dell’indipendenza e della dignità della patria, il 25 aprile sia riconosciuto e sentito come festa di tutti gli italiani.
“E proprio perché il 25 aprile sia riconosciuto e sentito come Festa di tutti gli italiani, è importante dare il giusto posto – nella memoria storica e nella coscienza comune – alle diverse tappe e alle molteplici componenti del processo di maturazione e di lotta che sfociò nell’approdo glorioso di una liberazione piena del nostro paese e del nostro popolo. Tra quelle componenti, fu certamente essenziale l’apporto delle formazioni partigiane, nelle montagne e nelle città, con un vasto sostegno di solidarietà popolare, che si espresse tra l’altro nell’appoggio spontaneo ai giovani che si rifiutavano di subire la chiamata alle armi con la repubblica di Salò, agli ebrei che cercavano di sfuggire a un destino di morte, e anche ai molti militari alleati fuggiti dai campi di prigionia che spesso di univano alle unità dei combattenti della libertà.
Ma accanto al decisivo apporto delle formazioni partigiane, fu altamente significativo e obiettivamente importante il contributo sia dei militari chiamati a repentine, durissime prove all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, sia degli ufficiali.
E il luogo simbolico di Cefalonia – che a rigor di calendario, precede, se non altro la ricorrenza del 25 aprile – è stato scelto non casualmente dalla presidenza della Repubblica per la prima volta per celebrare per celebrare proprio la Liberazione. Proprio allo scopo di riflettere sul valore di quel primo “impulso”, destinato più tardi “a dare i suoi frutti”, e stabilire “un ponte ideale” con la successiva maturazione della lotta di Resistenza.

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