In questo studio, il burnout si riferisce agli operatori sanitari volontari. Infatti, diverse ricerche condotte su personale infermieristico e medico hanno messo in luce come gli operatori sanitari possano essere soggetti a burnout, mentre ancora minimo si legge nello studio dellUniversità di Pavia – è linteresse per lo studio del burnout in soggetti che operano in ambito ospedaliero su base volontaria.
Scopo di questo lavoro è di verificare se si possa riscontrare il burnout presso il personale ausiliario volontario e quali possano essere le condizioni organizzative che lo favoriscono.
Sono stati presi in considerazione 80 operatori volontari del soccorso della Croce Rossa di Mortasa (PV), suddivisi in due categorie: coloro che compiono interventi di urgenza e coloro che effettuano servizi routinari. Per la valutazione del burnout, è stato utilizzato ladattamento italiano del Maslach Burnout Inventory, affiancato da una metodologia di tipo qualitativo.
Lanalisi della varianza multivariata a 5 vie, sesso X turno X squadra X anzianità X ruolo, avente come variabili dipendenti le tre scale del MBI, ha evidenziato come i valori più alti di depersonalizzazione e realizzazione si riscontrino presso la squadra delle urgenze, e come i soggetti con minore anzianità siano quelli meno soddisfatti e realizzati. La categoria dei caposquadra è quella con valori di esaurimento emotivo più alto e, infine, si sono riscontrata differenze di sesso e turno limitatamente ai soggetti della squadra dei compiti di routine. Nonostante queste differenze, i dati raccolti indicano come i soggetti soffrano in misura minima di problemi legati al burnout, mentre sono emerse alcune difficoltà relazionali e organizzative col personale medico che sono allorigine di un certo grado di insoddisfazione professionale.
(LG-FF)