Il contributo per l’iscrizione al Registro Italiano Dighe (R.I.D.)

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 14 febbraio 2005 è pubblicato il Decreto 17 dicembre 2004 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla “ Disciplina dei criteri di determinazione del contributo annuo da parte dei concessionari di dighe per l’attività di vigilanza e di controllo svolta dal R.I.D.

Il contributo annuo di iscrizione al R.I.D. (Registro Italiano Dighe) per ogni diga da destinare ad investimenti e potenziamento, è costituito da una quota base fissa strutturata in funzione dell’utilizzazione prevalente della risorsa concessa e da quote variabili in relazione all’altezza dello sbarramento ed al volume dell’invaso. Così stabilisce il Decreto 17 dicembre 2004 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 14 febbraio 2005. La quota base fissa, che si riferisce alle dighe di altezza inferiore a m 16 e che determinano un volume d’invaso inferiore Mm 32, è articolata in funzione dell’utilizzazione prevalente della risorsa concessa. La quota è stabilita in euro 15.900 per l’utilizzazione idroelettrica; euro 15.900 per l’utilizzazione industriale ; euro 10.600 per l’utilizzazione potabile; euro 5.300 per l’utilizzazione irrigua. Per le dighe con caratteristiche dimensionali superiori o uguali a m 16, la quota base fissa è incrementata da una quota variabile dipendente dall’altezza dello sbarramento e dal volume d’invaso. In relazione all’altezza è da arrotondarsi al metro inferiore: per ogni metro superiore a m 15 sino m 100 euro 220. In relazione al volume d’invaso è da arrotondarsi a Mm3 inferiore : euro 100 per ogni Mm3 superiore a Mm3 1 sino a Mm3 100; euro 80 per ogni Mm3 superiore a Mm3 100 sino a Mm3 200; euro 40 per ogni Mm3 superiore a Mm3 200 sino a Mm3 300. L’importo annuo dovuto per ciascuna diga, quantificato dal R.I.D., verrà comunicato agli interessati. La riscossione del contributo, che dovrà essere versato in due rate semestrali di pari importo, potrà avvenire tramite riscossione diretta o tramite l’Agenzia delle entrate.

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