Nelle numerose tavole rotonde organizzate nellambito della Conferenza, le delegazioni dei Paesi invitati si sono confrontate anche con gli esperti e i rappresentanti di aziende del settore, in modo da individuare concretamente i termini dellobiettivo comune da raggiungere: la continuità territoriale tra i vari Paesi e allinterno degli stessi.
Un obiettivo che chiede, innanzitutto, laccesso alle risorse per attuare gli interventi. Oltre a creare le condizioni per prevedere forme di partenariato Pubblico e Privato, dunque, la Conferenza ha sottolineato limportanza di ottimizzare le risorse che i singoli Stati destinano sia attraverso io fondi nazionali (PAR, PON, FVAS), sia attraverso quelli comunitari (TACIS, ISPA, ecc).
Non meno rilevante è, inoltre, lindividuazione dei migliori modi di trasporto: per ridimensionare la congestione o la saturazione di determinati Assi e, al tempo stesso, abbattere i forti costi energetici. Per il raggiungimento di simili finalità diventano allora riferimenti portanti le Autostrade del mare, le Vie dacqua interne e linteroperabilità della rete ferroviaria.
In particolare, in un documento prodotto dalla Commissione europea, è emerso che lAfrica offre al continente europeo grandi occasioni di interazione commerciale, sia con i Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, sia con i Paesi interni come il Senegal. Ma soprattutto offre, attraverso alcuni sistemi portuali, condizioni di complementarietà con piastre logistiche dellEuropa.
A conclusione dei lavori è stata sottoscritta la Carta di Napoli (vedi link), un documento che accoglie allunanimità la proposta italiana alla Commissione europea di non sottoporre ai vincoli del Patto di Stabilità previsto dal Trattato di Maastricht gli interventi infrastrutturali relativi alle reti di trasporto Trans-europee.
(LG-FF)