Il futuro delle vie di trasporto trans-europee.

Nel mese di ottobre si è svolta a Napoli la Conferenza internazionale “Ten-Days 2009. Il futuro delle vie di trasporto trans-europee”, organizzata dalla Commissione europea e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Alla Conferenza hanno partecipato 41 tra ministri, viceministri e rappresentanti dei Paesi europei, africani e dell’area del Mediterraneo, nonché della Federazione Russa e della Turchia.

Le grandi reti di trasporto europee e le loro interazioni con i Paesi che si affacciano n el bacino del Mediterraneo e del Nord-Europa sono state il fulcro di questo appuntamento che, proprio per il rilievo delle soluzioni che ha cercato, sarà un appuntamento fisso a cadenza annuale. Il prossimo incontro è già stato fissato, infatti, per il 2010 in Spagna, a Saragozza.

Nelle numerose tavole rotonde organizzate nell’ambito della Conferenza, le delegazioni dei Paesi invitati si sono confrontate anche con gli esperti e i rappresentanti di aziende del settore, in modo da individuare concretamente i termini dell’obiettivo comune da raggiungere: la continuità territoriale tra i vari Paesi e all’interno degli stessi.

Un obiettivo che chiede, innanzitutto, l’accesso alle risorse per attuare gli interventi. Oltre a creare le condizioni per prevedere forme di partenariato Pubblico e Privato, dunque, la Conferenza ha sottolineato l’importanza di ottimizzare le risorse che i singoli Stati destinano sia attraverso io fondi nazionali (PAR, PON, FVAS), sia attraverso quelli comunitari (TACIS, ISPA, ecc).

Non meno rilevante è, inoltre, l’individuazione dei migliori modi di trasporto: per ridimensionare la congestione o la saturazione di determinati Assi e, al tempo stesso, abbattere i forti costi energetici. Per il raggiungimento di simili finalità diventano allora riferimenti portanti le “Autostrade del mare”, le “Vie d’acqua interne” e l’interoperabilità della rete ferroviaria.

In particolare, in un documento prodotto dalla Commissione europea, è emerso che l’Africa offre al continente europeo grandi occasioni di interazione commerciale, sia con i Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, sia con i Paesi interni come il Senegal. Ma soprattutto offre, attraverso alcuni sistemi portuali, condizioni di complementarietà con piastre logistiche dell’Europa.
A conclusione dei lavori è stata sottoscritta la Carta di Napoli (vedi link), un documento che accoglie all’unanimità la proposta italiana alla Commissione europea di non sottoporre ai vincoli del Patto di Stabilità – previsto dal Trattato di Maastricht – gli interventi infrastrutturali relativi alle reti di trasporto Trans-europee.

(LG-FF)

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