Il Messaggio di fine anno del Presidente Napoletano.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,nel messaggio di fine anno rivolto agli italiani, ha detto, fra l’altro, che “Per andare oltre la crisi occorre più crescita, più sviluppo nel Mezzogiorno, più futuro per i giovani, più equità sociale”.

“Abbiamo vissuto – ha detto il Presidente – mesi molto agitati sul piano politico, ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nei forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza. Nello stesso tempo –ha sottolineato il Presidente Napolitano –nel tessuto più ampio e profondo della società si è reagito alla crisi con intelligenza, duttilità, senso di responsabilità, da parte delle imprese, delle famiglie, del mondo del lavoro. Perciò guardiamo con fiducia, con più fiducia del 31 dicembre scorso, al nuovo anno”.

Per il Capo dello Stato “dalla crisi deve e può uscire un’Italia più giusta”, ma occorre guardare “con coraggio alla realtà nei suoi aspetti più critici, facendosi guidare da grandi valori: solidarietà umana, coesione sociale, unità nazionale”.
“Le condizioni più critiche si riscontrano nel Mezzogiorno e tra i giovani. Sono queste le questioni che richiedono di essere poste al centro dell’attenzione politica e sociale, e quindi dell’azione pubblica”.

L’Italia deve “dare una risposta ai giovani che s’interrogano sul loro futuro”. Non si può “correre il rischio –ha sottolineato il capo dello Stato – che i giovani si scoraggino, non vedano la possibilità di realizzarsi, di avere un’occupazione e una vita degna nel loro, nel nostro Paese. Ci sono nelle nuove generazioni riserve magnifiche di energia di talento, di volontà: ho fiducia delle nuove generazioni che stanno crescendo”. Dunque, “più crescita, più sviluppo nel Mezzogiorno, più futuro per i giovani, più equità sociale.Sappiamo che a tale fine ci sono riforme e scelte da non rinviare”.

Quello del Presidente Napolitano è stato, insomma, un discorso lontano dai sofismi della politica e vicino ai problemi concreti del Paese e alle preoccupazioni dei tanti italiani che ha incontrato nel suo anno di lavoro. Ci sono i giovani, in particolare, le donne, gli anziani, gli immigrati e i carcerati, che sono esposti a rischi e abusi.

Davanti all’incalzare della crisi economica e a tassi sempre più alti di disoccupazione, che sarà il “vero rischio del nuovo anno”, il Capo dello Stato chiede che venga realizzata la riforma degli ammortizzatori sociali per iniziare a costruire quell’equità sociale di cui il Paese ha bisogno. Allo stesso modo è “cruciale” la riforma fiscale. Poi ci sono le riforme istituzionali e quella della giustizia. Anche qui la bussola è una: “misura, realismo e ricerca dell’intesa”.

Sulle riforme costituzionali, Napolitano ha detto che “va bene cambiare la Costituzione ma mai a danno degli equilibri tra poteri. “La coesione del Paese va tutelata sia sulla “qualità della vita”, sulla qualità civile”, ricordando sempre che solo se il Mezzogiorno crescerà ci sarà vero sviluppo per tutta l’Italia.
Il Presidente Napolitano è deciso “a perseverare nell’impegno per una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza. Anche perché nulla è per me come Presidente di tutti gli italiani confortante che contribuire alla serenità di tutti voi”e a questo bisogno debbono corrispondere però tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società.

(LG-FF)

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