Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 6 del 10 gennaio 2011 è pubblicato il Decreto Legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, entrato in vigore il 25 gennaio 2011, relativo alle “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell’amministrazione digitale, a norma dell’articolo 33 della legge q18 giugno 2009, n. 69”.

Dopo la riforma della Pubblica Amministrazione, l’approvazione del nuovo CAD va a costituire il secondo pilastro su cui poggia il disegno di modernizzazione e digitalizzazione della PA definito nel Piano industriale presentato nel maggio 2008.

Questa riforma, resasi necessaria per effetto della rapida evoluzione delle tecnologie informatiche, risponde in maniera puntuale alla necessità di mettere a disposizione delle amministrazioni e dei pubblici dipendenti strumenti in grado di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’interpo sistema pubblico. L’obiettivo – secondo il Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione – è quello di evitare che strutture obsolete e procedure interminabili continuino a gravare il sistema Italia di costi e di adempimenti tali d scoraggiare l’afflusso di capitali internazionali a vantaggio di altri Paesi, anche emergenti, che hanno più decisamente imboccato la strada della modernizzazione e della semplificazione amministrativa.

Le principali novità riguardano:
– riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni attraverso l’istituzione di un ufficio unico responsabile delle attività ICT, la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico;
– semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e PA, la diffusione e l’uso della PEC, l’accesso ai servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza;
– sicurezza e lo scambio dei dati attraverso la predisposizione, in caso di eventi disastrosi, di piani di emergenza per garantire la continuità operativa nella fornitura dik servizi e lo scambio di dati tra PA e cittadini.

Il nuovo Codice dell’amministrazione digitale rende possibile la modernizzazione della PA con la diffusione di soluzione tecnologiche e organizzative che consentono un forte recupero di produttività:
– riduzione dei tempi fino all’80% per le pratiche amministrative;
– riduzione dei costi della giustizia: nei sei mesi di sperimentazione delle notificazioni telematiche relative al processo civile presso il Tribunale di Milano sono state effettuate 100.000 notifiche telematiche per un risparmio di circa 1 milione di euro;
– riduzione di circa un milione di pagine l’anno per l’effetto dell’avvio della dematerializzazione, con l’obiettivo al 2012 di ridurre di 3 milioni le pagine;
– risparmio del 90% dei costi di carta e del relativo impatto ecologico (uso e smaltimento) per circa 6 milioni di euro l’anno (solo acquisto senza smaltimento);
– utilizzo diffuso della Post Elettronica Certificata (PEC), che produrrà un risparmio a regime di 200 milioni di euro per la riduzione delle raccomandate della Pubblica Amministrazione ai cittadini, senza contare la riduzione dei tempi e degli spazi di archiviazione.

(LG-FF)

Approfondimenti

Precedente

Prossimo