Il piano dei tagli al personale della scuola.

Riportiamo nel link lo “Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze di cui all’articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008,n.112 convertito dalla legge 6 agosto 2008,n. 133”.

Dal 2011 nella scuola statale lavoreranno 87.400 docenti in meno. E in proporzione al personale non docente non andrà meglio. I tagli in questo settore ammontano a 44.500 posti di lavoro.

Questo è quanto prevede lo “Schema di piano programmatico” predisposto dal Ministero dell’istruzione per dare attuazione al decreto “Brunetta”. Il piano elenca cifre e posti di lavoro da tagliare, suddividendoli per ordine e grado di istruzione e anno.

E già dal prossimo anno il Governo colnta di cancellare oltre 42.000 posti di lavoro. Il grosso dei tagli nella prima fase sarà rappresentato dalla revisione degli organici delle elementari e delle medie e delle elementari tenendo conto del solo orario obbligatorio. Senza calcolare le ore opzionali e facoltative.

Questa operazione, da sola, lascerà sul tappeto più di ventimila cattedre già dal 1° settembre 2009. Il resto dei tagli avverrà aumentando il numero degli alunni per classe e cancellando le cattedre degli insegnanti specialisti di lingua inglese alle elementari. Ed eliminando le pore a disposizione dei docenti delle secondarie riempiendo le cattedre a 18 ore. Gli stessi criteri saranno adottati gli anni successivi anche diminuendo il numero delle scuole a tempo pieno e a tempo prolungato.

Per il personale non docente i tagli riguarderanno direttamente i profili. Il grosso ricadrà sui collaboratori scolastici e gli assistenti amministrativi.

(LG-FF)

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