-La durata del piano: la scelta si è orientata su un piano di durata annuale (2008), al fine di giungere al termine dellanno e di riagganciare la scadenza quadriennale (2009-2012) del piano di azione dellUnione europea. Con questa scelta i piani di azione italiani si armonizzano con quelli europei; il processo di costruzione del piano annuale potrà servire di suggerimento per la successiva stesura del piano quadriennale; l conclusione del percorso e ladozione del piano di azione, creerà un precedente dal quale non sarà più possibile prescindere.
-Un Piano pragmatico, da elaborare e costruire in base a proposte programmatiche e di interventi, escludendo ogni opzione ideologica.
-Un Piano definito e attualizzato: la scelta di adottare lo stesso schema utilizzato dal Piano europeo vincola alla esigenza di identificare azioni chiare, adottate con piena consapevolezza (per quanto riguarda la copertura finanziaria, la coerenza e la plausibilità con le altre politiche di settore).
-Un Piano partecipato con la massima concertazione possibile in quanto solo una costruzione partecipata può dare al piano le maggiori chanches possibili di credibilità e fattibilità:
-Un Piano valutabile, in quanto solo un approccio valutativo serio ex-ante-ex post consente lidentificazione di eventuali modifiche da apportare ai successivi interventi.
Al fine di procedere allelaborazione del piano, è stato composto un apposito Tavolo di lavoro al quale sono stati chiamati rappresentanti delle istituzioni impegnate nelle azioni; vale a dire:
-Ministero della solidarietà sociale; Ministero della Salute; Ministero dellInterno; Ministero della Pubblica Istruzione; Ministero degli Affari esteri; Ministero della Giustizia; Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive; Dipartimento per le Politiche della Famiglia; 3 rappresentanti regionali per larea della salute (identificati dal coordinamento tematico delle Regioni); 3 rappresentanti regionali per larea delle politiche sociali ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani; UPI 8 Unione delle province dItalia).
Estato inoltre chiesto il contributo dei rappresentanti dellOEDT (Osservatorio europeo sulle droghe e tossicodipendenze), EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction), per utilizzare lesperienza accumulata nel processo di revisione dello stesso piano di azione europeo e del monitoraggio di diversi piani nazionali.
(LG-FF)