Con il consueto rigore analitico, la nota associazione ambientalista rende noti i risultati del Rapporto ” Pesticidi nel piatto 2002″
Con il consueto scrupolo e rigore scientifico, Legambiente ha reso disponibile sul proprio sito web – e che noi riportiamo in parte nel nostro link – il Rapporto dal titolo ” Pesticidi nel piatto 2003″ dal quale risulta che, secondo i dati dell’ European Environment Agency ( cioè l’ Agenzia europea per l’ ambiente ), i prodotti chimici per l’ agricoltura utilizzati in Italia nel 1977 ( ultimo anno per cui sono disponibili dati ufficiali ), erano il 70% del totale ( pari a 110.922 tonnellate) commercializzato. Applicando questa percentuale al totale commercializzato nel 2002, pari a 94.359 tonnellate, possiamo stimare in circa 66.000 tonnellate i pesticidi e fitofarmaci utilizzati in Italia lo scorso annoi. Circa 440 chilogrammi per ogni chilometro quadrato di superficie agricola. Si deve poi considerare che per ogni chilogrammo di principio attivo, solo 10 grammi vengono assimilati agli insetti. I restanti 990 rimangono nell’ ambiente, sul frutto e sul terreno. Nel Rapporto si sottolinea che i ” residui di pesticidi sui prodotti ortofrutticoli sono controllati da laboratori di ricerca di ASL, ARPA e enti addetti, in base a limiti di legge calcolati sulla loro pericolosità rispetto all’ organismo umano adulto. Questo modello non tiene in considerazione due principi molto importanti però: a livello di analisi infatti non esistono ancora limiti alla compresenza di più principi attivi contemporaneamente ( multiresiduo), mentre per quanto riguarda il valore del residuo, il campione di riferimento è sempre e solo un adulto di circa 60 chilogrammi
mentre le procedure per la valutazione del rischio andrebbero considerate su un modello ben diverso. Una statistica molto interessante è quella riguardante i pesticidi utilizzati nel 1977 (totale fungicidi + battericidi + erbicidi + insetticidi + regolatori della crescita) in alcuni Paesi europei. Da questi dati risulta che i consumi sono stati per il Belgio-Lussemburgo di 8.305 tonn, della Repubblica ceca di 3.825 tonn, della Germania di 30.233 tonn , della Danimarca di 3.675 tonn, del Regno Unito di 35.406 tonn, dell’ Irlanda di 2.148 tonn e ( qui stà la brutta sorpresa ) l’ Italia con ben 77.7098 tonnellate, ovvero più del Regno Unito e della Germania insieme.
Fonte: Legambiente
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