Allo stato infatti il comportamento di spesa adottato per contenere al massimo la perdita di benessere patita durante la crisi. Tra le voci di consumo, nel biennio 2008-2009, in calo la spesa per le vacanze (-3,2%), i pasti in casa e fuori casa (-3,2%), mobilità e comunicazioni (-3,1%) la spesa abbigliamento (-3,1%), di contro, tengono le spese per la salute (+2,5%), per elettrodomestici e IT domestico (+2,4%) e quelle per beni e servizi per la telefonia (+0,4%). E nella analisi di lungo periodo (dal 1992 alle previsioni per il 2012), aumenta di cinque volta la spesa per beni e servizi di telecomunicazioni (cellulari, abbonamenti telefonici e Internet, ecc.) rispetto a quella per la mobilità (acquisto di auto e spese di esercizio, carburanti,ecc.); analogamente,ma con minore intensità, si è modificato il rapporto tra pasti in casa e fuori casa: in pratica, nel 2012 per ogni euro speso per lalimentazione domestica si spenderanno altri 50 centesimi per consumazioni fuori casa.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal Rapporto Consumi 2010 realizzato dallUfficio Studi Confcommercio e consultabile integralmente su
http://www.confcommercio.it/home/Centro-Stu/Rapporto-Consumi.pdf
(LG-FF)