Per migliorare il recupero della plastica nei RAEE è stato sviluppato un progetto dal consorzio Ecolight, insieme con il dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia e Stena Recycling, con la collaborazione del Ministero dell’ambiente, della utela del territorio e mare; presentato a Milano, il 31 gennaio 2020, in un convegno dal titolo: “Separazione e selezione delle plastiche contenute nei RAEE di cui al raggruppamento 4 (piccoli elettrodomestici): innovazioni di processo e miglioramento delle percentuali di riciclo e recupero”.
Per due anni, sono state studiate nuove modalità di trattamento per migliorare il recupero delle plastiche contenute nei rifiuti elettronici di piccole dimensioni. L’attenzione si è concentrata sul raggruppamento R4 dei RAEE per due motivi: innanzitutto perché phon, frullatori e persino i telefonini sono composti per il 30% del loro peso da materie plastiche. Dei cinque raggruppamenti, i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo sono le AEE che hanno la maggior quota di plastica. Non certo secondo, questi rifiuti elettronici sono composti da un’estrema varietà di polimeri; tra questi vi sono anche plastiche con ritardanti di fiamma bromurati per le quali non è previsto un recupero di materia ma solo l’incenerimento.
Sono due elementi che rendono complesso il recupero e, di conseguenza, fanno diventare più articolata la “chiusura del cerchio”. Nell’ottica di concretizzare i principi dell’economia circolare, Ecolight, Università di Brescia e Stena Recycling hanno analizzato le modalità di trattamento con l’intento non solamente di aumentare i quantitativi di plastica da inviare a recupero di materia, ma anche di migliorare la qualità delle plastiche ottenute dal processo di riciclo.